lunedì 19 giugno 2017

Four Rooms (Four Rooms, 1995) di Allison Anders, Alexandre Rockwell, Robert Rodriguez, Quentin Tarantino

Film diviso in quattro episodi diretti da quattro registi diversi che hanno in comune il luogo in cui si svolgono (un vecchio hotel decadente di Los Angeles), il momento (la notte di Capodanno) e uno stralunato fattorino di nome Ted che compare in ciascuna delle quattro stanze in cui hanno luogo le vicende. Nel primo, "Strano intruglio" di Allison Anders, un gruppo di streghe giovani e sensuali sono a caccia di sperma fresco per eseguire un rituale di evocazione della loro dea Diana, prigioniera di un incantesimo. Nel secondo, "L'uomo sbagliato" di Alexandre Rockwell, una strana coppia di amanti che pratica il sesso sadomaso cerca di coinvolgere il fattorino Ted nei loro giochi. Nel terzo, "I cattivi" di Robert Rodriguez, due bambini turbolenti fanno ammattire il povero Ted a cui il padre, un ricco messicano, ha chiesto di far loro da baby-sitter; le piccole pesti trovano il cadavere di una prostituta nel materasso e poi appiccano il fuoco a mezza stanza. Nel quarto, "L'uomo di Hollywood" di Quentin Tarantino, un attore scombinato scommette con un amico che riuscirà ad accendere per dieci volte consecutive il suo fidato accendino Zippo. In caso di vittoria l'amico dovrà regalargli la sua Chevrolet del '64, in caso di sconfitta gli sarà tagliato il dito mignolo con un'accetta. Ted viene convinto con un premio di mille dollari a fare da arbitro della situazione. Strampalata commedia grottesca sospesa tra l'insulso e il demenziale, con qualche incursione nel trash, nel pulp e nel paradosso autoreferenziale. Nei film a episodi è praticamente impossibile trovare omogeneità, qui il "miracolo" quasi riesce, ma si tratta di un poco onorevole livellamento in basso, orientato su una deludente mediocrità. A parte il notevole cartoon iniziale che apre la pellicola e che è la cosa migliore del film, l'episodio meno banale è quello di Rodriguez, il cui perfido umorismo surreale riesce almeno a strappare qualche sorriso. Assolutamente sprecato il grande cast (Tim Roth, Valeria Golino, Alicia Witt, Madonna, Jennifer Beals, Antonio Banderas, Salma Hayek, Marisa Tomei, Bruce Willis e Quentin Tarantino) in un film fragile e incerto che dà quasi la sensazione di una goliardata improvvisata tra vecchi amici. Ha comunque un discreto numero di cultori che lo ritengono un cult. De gustibus ...

Voto:
voto: 2/5

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