Nel
25° secolo il Dottor Zarro, scienziato della NASA, si accorge che la Luna è fuori
di 12 gradi dalla sua orbita e finirà per abbattersi sulla terra. Zarro trova
la conferma di una sua vecchia teoria secondo cui un malefico imperatore
cosmico di nome Ming, che vive sul pianeta Mongo, vuole distruggere il nostro
pianeta attraverso il “dirottamento” lunare. Per salvare il mondo lo scienziato
parte su un razzo spaziale alla volta di Mongo, portando con sè il campione di
baseball Flash Gordon e la sua fidanzata Dale Arden. Il perfido Ming si finge
benevolo verso i visitatori terrestri ma sta elaborando un piano diabolico per
impossessarsi del cervello di Zarro e far sua la bella Dale. Intanto sua
figlia, la principessa Aura, invaghitasi di Flash, permette ai terrestri di
sfuggire al loro crudele destino. Il coraggioso Flash scopre che sul pianeta vi
sono diverse specie nemiche del dittatore Ming, come i potenti uomini falco, e
cerca di allearsi con loro per organizzare una ribellione generale. Kolossal ad
alto costo, prodotto da Dino De Laurentiis, è un classico della fantascienza vintage tratto dai celebri fumetti di
Alex Raymond degli anni ’30, di cui cattura perfettamente lo spirito e
l’essenza visiva grazie alle straordinarie scenografie e ai costumi di Danilo
Donati, all’esuberanza estetica, alle atmosfere pirotecniche, ai ricchissimi
effetti speciali. Forte di un cast di prim’ordine (Sam J. Jones, Melody
Anderson, Chaim Topol, Ornella Muti, Timothy Dalton, Brian Blessed, Mariangela
Melato), in cui svetta Max von Sydow nel ruolo di Ming, e dell’energica colonna
sonora dei Queen, il film ha i suoi punti deboli nell’eccessiva disomogeneità
che lo porta in costante oscillazione tra sequenze notevoli e momenti trash, resi ancora più evidenti da
alcuni eccessi caricaturali che evocano la parodia involontaria. Altra evidente
nota stonata sono i dialoghi, spesso risibili e artificiosi. Probabilmente se
si fosse scelto un taglio dichiaratamente ironico sarebbe stato meglio, col
senno di poi. Rivisto oggi appare come una grande favola spettacolare un po’
macchinosa, sospesa tra l’indubbia competenza artigianale nella realizzazione e
le clamorose cadute di gusto che testimoniano una ingenuità che fa tenerezza.
Un fantasmagorico misto di sfarzosità opulenta e kitsch maldestro, probabilmente apprezzabile solo dai nostalgici imperituri
dell’epoca. Alla sua uscita ebbe un tiepido successo di pubblico e recensioni
generalmente negative, soprattutto in America dove fu bollato come un clamoroso
flop, mentre andò decisamente meglio in Europa e nel mercato delle VHS. L’idea
iniziale era quella di girare anche un seguito che però non fu mai realizzato,
probabilmente a causa del mancato successo commerciale atteso.
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