giovedì 29 giugno 2017

Killing Zoe (Killing Zoe, 1994) di Roger Avary

Zed, scassinatore professionista americano, sbarca a Parigi per un colpo che il suo amico d'infanzia Eric vuole effettuare ai danni dell'unica banca aperta in città il 14 luglio (festa nazionale per la commemorazione della presa della Bastiglia). Prima di entrare in azione Zed si intrattiene con una sensuale squillo, Zoe, con cui il rapporto di puro sesso sembra trasformarsi in qualcosa di più. Prima della rapina Eric, Zed e la loro gang di sbandati passano la notte a bere e strafarsi di ogni tipo di droga, arrivando al giorno fatidico ipereccitati, in particolare il sadico Eric che trasforma subito l'irruzione in banca in un massacro. In breve la polizia circonda l'edificio, mentre Zed cerca di aprire la cassaforta e Eric, sempre più isterico, minaccia di uccidere tutti gli ostaggi. Sanguinoso e delirante caper movie, dall'estetica allucinata come il suo villain protagonista, scritto e diretto da Roger Avary, sodale di Tarantino con cui ha co-sceneggiato Pulp Fiction. Agile nel ritmo, feroce nella messa in scena, sgradevole nelle situazioni e nei personaggi, è un'orgia di violenza efferata qua e là mitigata da un sardonico umorismo nero. E' diventato famoso, presso gli amanti del cinema estremo, perchè contiene la più cruenta rapina vista al cinema negli ultimi anni. Notevole interpretazione di Jean-Hugues Anglade nel ruolo dello psicopatico Eric, che mette in ombra il resto del cast: Eric Stoltz imbambolato e Julie Delpy ornamentale. Per la sua ruvida brutalità sembra quasi un B-movie, girato con nevrotica energia nelle sequenze d'azione ma con due punti dolenti da dimenticare: la scena che cerca di tradurre in immagini le allucinazioni indotte dagli stupefacenti e il finale consolatorio che davvero non si regge. Imperdonabile!

Voto:
voto: 2,5/5

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