martedì 27 giugno 2017

Spiriti nelle tenebre (The Ghost and the Darkness, 1996) di Stephen Hopkins

Nel 1898 l’ingegnere John Patterson viene mandato in Africa per presiedere la conclusione di un ponte sul fiume Tsavo in Kenya. Ma sulla zona incombe un’oscura minaccia: due feroci leoni inafferrabili, che sembrano l’incarnazione stessa del demonio per la furia con cui colpiscono e la furbizia con cui si nascondono, fanno strage di uomini tra nativi e lavoranti al progetto. In breve tempo si diffonde la diceria che le due fiere non sono semplici animali ma invincibili spiriti maligni inviati sulla terra per punire la presunzione dei bianchi. Per sbloccare la situazione viene chiamato un esperto cacciatore, Charles Remington, che in breve tempo si rende conto di avere a che fare con belve mai viste prima nella sua lunga esperienza. Lo scontro all’ultimo sangue tra gli uomini e i felini costerà tantissime vite. Dramma avventuroso con sfumature horror, basato su un’incredibile storia vera, quella dei due leoni magia uomini di Tsavo che, in tre mesi, uccisero ben 130 persone prima di essere fermati. Il fascino oscuro e selvaggio intrinseco alla storia si perde nei molti difetti di un film con poca personalità, che sceglie di puntare tutto sulla spettacolarità delle sequenze di attacco dei due predatori, perdendo completamente il potenziale arcano di una simile vicenda (l’eterna lotta tra uomo e natura e le sue suggestioni mitiche), ma difettando anche nella costruzione della suspense che è invece fondamentale in pellicole di questo tipo. Canonico e stereotipato nei dialoghi e nei personaggi, vale unicamente per la bellezza dei panorami africani e per le scene di azione in cui compaiono i diabolici leoni assassini. E se la sceneggiatura dell’esperto William Goldman non appare così malvagia, sembra evidente che i problemi maggiori siano nella regia anonima, oltre che nella recitazione dei due attori principali (Val Kilmer e Michael Douglas) che sembrano poco convinti del rispettivo ruolo. E’ invece notevole e angosciante la scena del sogno su cui è meglio non aggiungere altro per eventuali spettatori interessati alla visione.

Voto:
voto: 2,5/5

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