Susanna, giovane di buona famiglia affetta da profonde crisi depressive, viene ricoverata per due anni nel Claymoore Hospital, un istituto psichiatrico per le così dette "ragazze interrotte", ovvero malate di patologie psichiche che hanno modificato nel profondo la loro personalità fino a smarrire la propria identità. Giunta in questo triste inferno femminile Susanna si rende conto di essere quella che ha meno bisogno di aiuto, ma, attraverso la conoscenza e lo scontro con le altre pazienti (tra cui la leader del gruppo Lisa, ribelle sociopatica che ha tentato più volte la fuga), riuscirà ad avere un percorso di crescita interiore. Adattamento cinematografico ispirato alle vicende della vera Susanna Kaysen descritte dettagliatamente nel suo diario letterario "La ragazza interrotta". E' uno psicodramma al femminile (sceneggiato da due donne e con tutte ragazze nei personaggi principali) che si pone come parabola simbolica sul concetto di normalità, cercando di dimostrare che la linea di confine che la separa dalla così detta follia non è semplicemente sottile e facilmente valicabile, ma è spesso l'espressione estrema del bisogno d'amore, del desiderio di essere accettati, della difficoltà di esternare i propri sentimenti. La sua evidente natura di viaggio di formazione intimo si esplica attraverso una accorata elegia dell'amicizia e del cameratismo che spesso si crea in condizioni estreme anche tra persone profondamente diverse per carattere, cultura ed estrazione sociale. Emotivamente accattivante grazie alla notevole bravura delle attrici, non è esente da un certo sentimentalismo edificante nella parte finale. Tra le interpreti vanno citate Winona Ryder (anche in veste di produttrice del film), Angelina Jolie (premiata un po' generosamente con l'Oscar come miglior attrice non protagonista), Brittany Murphy, Elisabeth Moss, Clea DuVall, Vanessa Redgrave e Whoopi Goldberg.
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