martedì 20 giugno 2017

La guerra dei Roses (The War of the Roses, 1989) di Danny DeVito

Dopo diciotto anni di matrimonio, due figli, una bella casa e una posizione socialmente invidiabile, Oliver e Barbara Rose scoprono che qualcosa non funziona più da tempo nel loro rapporto, ormai totalmente basato sull’ipocrisia quotidiana e su un tranquillizzante conformismo di facciata. Iniziando con piccoli screzi e dispetti che interrompono la routine giornaliera, la coppia entra presto in crisi, iniziano i veri litigi e i due si accorgono non solo di non amarsi più ma di odiarsi profondamente. Oliver si rivolge all’esperto avvocato divorzista Gavin D'Amato ma la vera battaglia all’ultimo sangue sarà quella per decidere in merito alla spartizione della prestigiosa casa di grande valore economico. Velenosissima commedia nera diretta con perfidia sorniona e crudele ironia dall’attore regista Danny DeVito, qui in doppia veste, che si dimostra in gran forma dietro la macchina da presa e bonariamente ambiguo nei panni dell’avvocato D'Amato, che racconta l’intera vicenda in flashback. E’ un film brillante e pungente, un ritratto tragicomico che oscilla tra umorismo amaro e aspro cinismo, forte di alcune gag stranianti e divertenti e di dialoghi memorabili al fulmicotone. L’autore è abilissimo nel mantenere il suo costante gioco all’eccesso sotto il controllo di una grottesca allegoria che ha per bersaglio l’istituzione familiare, il perbenismo americano e l’avidità consumistica che travolge ogni tipo di sentimento e di buone maniere quando il discorso si sposta sul piano del possesso di beni materiali. A parte Woody Allen, è davvero una rarità riuscire a trovare a Hollywood delle commedie così cattive, acide e sapide, un’apologia coraggiosamente anticonformista che diventa una farsa sulfurea sulla quieta falsità che spesso regola i rapporti matrimoniali. Grande il cast, che al già citato DeVito aggiunge due attori collaudati come Michael Douglas e Kathleen Turner, con la seconda che svetta su tutti gli altri per sensuale carisma e fascino isterico. E sarà una guerra, e che guerra!

Voto:
voto: 4/5

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