martedì 20 giugno 2017

La guerra del fuoco (La guerre du feu, 1981) di Jean-Jacques Annaud

Nell’età della pietra, circa 80.000 anni fa, la tribù degli Ulam viene attaccata da un gruppo di neanderthaliani che cercano di rubargli la loro ricchezza, il fuoco. Durante la lotta il falò finisce nell’acqua e la magia sembra spenta per sempre. I tre paleantropi Ulam partono alla ricerca del fuoco, loro fonte di vita che non sono in grado di provocare se non attingendo da un incendio naturale. Nel loro peregrinare gli uomini liberano una giovane donna prigioniera di alcuni cannibali e le salvano la vita. Per riconoscenza la femmina li conduce alla sua tribù di Homo sapiens, più evoluti e sviluppati, e i tre Ulam apprenderanno molte cose: come accendere il fuoco, costruire frecce da scagliare con un arco e persino la capacità di ridere e accoppiarsi in modo diverso (più umano e meno animalesco). Dal romanzo omonimo di J. H. Rosny Aîné, Annaud ha tratto un film ambizioso, affascinante, visivamente imponente, suggestivo nella sua originalità ma anche narrativamente pericoloso perchè sempre in bilico sul confine del ridicolo involontario, in cui a volte inevitabilmente inciampa. Era chiaro fin dall’inizio che la maggiore difficoltà del progetto era quella di rendere in maniera degna la caratteristica dei personaggi preistorici che si esprimono solo attraverso gesti o versi gutturali. Per ottenere una credibilità che evitasse il rischio comico, il regista si rivolse a degli esperti in materia come lo scrittore Anthony Burgess che nel suo racconto breve “Arancia meccanica” ha inventato una lingua fittizia, il Nadsat, poi utilizzata anche nel capolavoro di Kubrick tratto dal libro. Il risultato finale, per quanto non pessimo, è parzialmente riuscito perchè l’impresa era effettivamente ardua. Va comunque lodata l’audacia di Annaud, la buona realizzazione tecnica, lo splendore estetico, l’altezza di alcuni momenti notevoli e la buona performance degli attori tra cui citiamo Everett McGill, Rae Dawn Chong e Ron Perlman (al suo esordio cinematografico). Il film fu premiato con l’Oscar per il miglior trucco. Mezza stellina in più al coraggio.

Voto:
voto: 3,5/5

Nessun commento:

Posta un commento