martedì 20 giugno 2017

L'insostenibile leggerezza dell'essere (The Unbearable Lightness of Being, 1988) di Philip Kaufman

Praga, 1968: Tomas è un giovane neurochirurgo, sposato con Tereza, ragazza semplice e generosa, che per amore ne sopporta le numerose scappatelle con altre donne. Tra queste quella con la sensuale e disinibita Sabina, che ha con Tomas una passionale e fantasiosa relazione sessuale. Tutto cambia con la “primavera di Praga”, l’invasione sovietica e l’avvento di un tirannico regime che rende opprimente il clima sociale del paese. Tomas, Tereza e Sabina scappano a Ginevra dove, per qualche tempo, allacciano uno strano rapporto di amicizia (Sabina si è legata all’intellettuale politico Franz e Tereza ha ormai accettato i vecchi tradimenti del marito). Quando però la donna scopre che lui continua a intrattenersi con compagne occasionali, decide di lasciarlo e ritorna in Cecoslovacchia, dove adesso vige un clima di paura a causa della violenta repressione politica da parte dei sovietici. Tomas, preso dai sensi di colpa, decide di seguirla mentre Sabina, troppo indipendente per legarsi seriamente ad un uomo, lascia Franz ed emigra negli Stati Uniti. Film americano ma girato in Europa, con un cast ed una sensibilità europea, il che è un bene in un caso del genere. Liberamente tratto dall’omonimo best seller di Milan Kundera, che divenne popolarissimo per tutti gli anni ’80, è ben scritto, ben diretto e ben recitato, con una splendida ricostruzione ambientale, un’estrema cura del dettaglio ed un’attenzione garbata alla psicologia dei personaggi. Raffinato e sensuale, malinconico e struggente, a volte prolisso nel suo filosofeggiare, mescola con lucida abilità la drammaticità degli eventi storici (anche avvalendosi di reali inserti documentaristici) con l’elegante erotismo degli intrecci amorosi, che ritrae i corpi degli amanti con una soffusa valenza plastica di pittorica fascinazione. Straordinaria la fotografia a colori del leggendario Sven Nykvist, il cui sapiente gioco di luci e ombre immerge il film in un limbo di magica sospensione eterea. Notevole il cast con Daniel Day-Lewis, Juliette Binoche, Lena Olin, Derek de Lint e Stellan Skarsgård. Incompreso e molto sottovalutato alla sua uscita, è un film da recuperare.

Voto:
voto: 4/5

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