New
York, anni ’60: Jim Carroll è un giovane cestista dilettante che vive in un sobborgo
degradato di New York. Ribelle, scapestrato e poco seguito da una madre
anaffettiva, il ragazzo prende presto cattive strade insieme al suo gruppo di
amici. Quando uno di questi muore di leucemia, Jim si abbandona totalmente alla
droga e alla microdelinquenza, diventando in breve totalmente dipendente
dall’eroina. Per procurarsi i soldi necessari si prostituisce o compie piccoli
furti, peggiorando ulteriormente la sua condizione. Cacciato di casa, finisce
in riformatorio, sempre più solo ed emarginato, alla disperata ricerca di un
appiglio di speranza per uscire dal tunnel. Dal romanzo autobiografico “Jim entra nel campo di basket” (1978), scritto
dal poeta e musicista Jim Carroll, il regista Scott Kalvert ha saputo trarre un
ritratto sporco e duro della difficile realtà giovanile dei ghetti periferici
delle grandi metropoli americane, in cui la mancanza di prospettive, le
difficili condizioni esistenziali, la scarsa cultura, i cattivi esempi e la
miseria morale conducono, quasi inevitabilmente, a intraprendere strade
pericolose, spesso senza possibilità di ritorno. L’adesione emotiva alla
problematica sociale e alla tormentata vita del protagonista è totale, con un
affresco doloroso, trasgressivo, sincero, a tratti scioccante, ma non privo di
morbosa sensualità nella frequente esposizione dei corpi nudi di questi
adolescenti “maledetti”. L’evidente finalità educativa dell’opera non ne
attenua la potenza espressiva ed il coinvolgimento emotivo perchè evita
accuratamente ogni sorta di moralismo e di giudizio su quello che mostra,
limitandosi al racconto dei fatti dal punto di vista di Jim. Nel cast ottime
interpretazioni di Leonardo DiCaprio e Juliette Lewis, affiancati da Lorraine
Bracco, Bruno Kirby e Mark Wahlberg. Il ruolo di Jim Carroll doveva essere
interpretato da River Phoenix, che però morì proprio a causa di una overdose di
eroina e cocaina, venendo così sostituito da DiCaprio. Il film passò
inosservato in Italia alla sua uscita, ma dopo il grande successo dell’attore
protagonista ritornò in auge a qualche anno di distanza. E’ una delle pellicole
sull’argomento droga che andrebbe assolutamente mostrata ai giovani come
deterrente (o come speranza di “redenzione”).
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