Tess Mc Gill, giovane e sveglia segretaria della potente manager finanziaria Katharine Parker, approfitta della lunga assenza di costei, a causa di un infortunio sciistico in Europa, per trattare da sola un importante affare da lei stessa proposto ma puntualmente rifiutato dalla Parker. Per acquisire in breve tempo il giusto modo di fare e di parlare, in modo da apparire come una manager credibile, si avvale della consulenza di Jack Trainer, scaltro affarista di grande esperienza, ignorando che questi è l'amante del suo capo. Ma anche Jack, che intanto perde la testa per Tess, ignora la sua vera identità. Al ritorno di Katharine Parker saranno scintille. Commedia brillante, agile e audace, una sorta di moderna versione cinica di Cenerentola in cui la protagonista non è poi così candida, la "matrigna" non è poi così perfida, il "principe" è tutt'altro che azzurro e al posto del castello c'è lo spietato mondo degli affari di Manhattan, con tutto il suo corredo di squali ingordi e lupi famelici sotto le spoglie di yuppies rampanti in giacca e cravatta. E' un film al femminile con lo scontro tra la Tess di Melanie Griffith, furba e spudorata al punto giusto, e la Katharine di Sigourney Weaver, con il suo solito carisma che ne garantisce la presenza scenica. Il personaggio di Harrison Ford (Jack) fa da satellite tra le due tigri e si adegua al loro ritmo senza essere ingombrante. Tra malizia e ambiguità (il finale è emblematico in tal senso) mescola abilmente ruffianeria compiacente e spirito critico verso i malcostumi del rampantismo americano, risultando alla fine meno acido di quello che potrebbe apparire. Ottima la messa in scena e la direzione degli attori, con la Griffith che è un ciclone di esuberanza sensuale. Vinse l'Oscar per la miglior canzone, "Let the River Run" di Carly Simon, e diede origine ad un serie televisiva omonima con Sandra Bullock, che però non ebbe il successo sperato.
La frase: "Caffè… tè… mee?!?!"
La frase: "Caffè… tè… mee?!?!"
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