martedì 27 giugno 2017

Mezzanotte nel giardino del bene e del male (Midnight in the Garden of Good and Evil, 1997) di Clint Eastwood

John Kelso, giovane e puntiglioso giornalista di New York, viene inviato a Savannah, in Georgia, per un servizio sul celebre party natalizio organizzato ogni anno da Jim Williams, cittadino illustre, eccentrico antiquario, collezionista raffinato, che ha costruito la sua fortuna economica restaurando e vendendo residenze del XVIII secolo di cui la città è ricca. Lui stesso abita in una di queste sfarzose ville in tipico stile del sud. Ma la festa natalizia viene macchiata da un delitto: la vittima è il giovane Billy che lavora nel palazzo e dell'omicidio viene accusato il padrone di casa Williams, che era l'amante del ragazzo. Il potente uomo d'affari sostiene di avere agito per legittima difesa e, pur rinchiuso in carcere, si dimostra del tutto sicuro dell'assoluzione, aspettando con fiducia il processo. Intanto adibisce la sua cella ad ufficio personale da cui continua indisturbato i suoi affari. Ambiguo e compassato dramma giudiziario di Clint Eastwood, tratto da un libro inchiesta di John Berendt ispirato ad un vero fatto di cronaca nera. Diretto con il consueto stile di classica sobrietà dal regista californiano, è un film lungo e lento (modulato sui ritmi blandi del sud degli Stati Uniti) diviso idealmente in due parti, con il delitto al centro come unico evento eclatante. La prima parte (che è la migliore) è un suggestivo affresco ambientale della realtà del profondo sud americano descritto attraverso i contrasti sociali, i rituali folcloristici, le tacite regole, gli strani pregiudizi, le antiche superstizioni e i personaggi stravaganti. L'autore si sofferma in particolare su questo aspetto, proponendoci una colorita galleria di emblematiche figure locali tra cui spiccano la drag queen Lady Chablis, il distinto cameriere nero che porta a spasso un cane che non esiste e uno strambo coltivatore che va in giro con delle mosche cavalline legate al suo corpo con dei fili. La seconda parte, più canonica e prolissa, è invece quella del processo che si muove secondo le consolidate regole dei legal thriller americani. Molto buono il cast, come al solito diretto in maniera eccellente da Eastwood, con Kevin Spacey, John Cusack, Jude Law e Jack Thompson. Viene generalmente considerato un passo falso nella filmografia dell'autore, ma, pur nella sua non facile fruibilità, ha il suo fascino enigmatico e pacato, specialmente nella prima metà che eccelle per la lucida e originale rappresentazione sociale.

Voto:
voto: 3,5/5

Nessun commento:

Posta un commento