lunedì 26 giugno 2017

Nostalghia (Nostalghia, 1983) di Andrej Tarkovskij

Andrej Gorciakov è uno scrittore russo in viaggio attraverso l’Italia, sulle orme di un musicista del Settecento, suo connazionale, di cui sta scrivendo la biografia. Accompagnato dalla traduttrice Eugenia, una bionda e piacente ragazza italiana che lo affascina, l’uomo non riesce a cedere all’evidente tentazione perchè lacerato dallo struggente ricordo della sua terra natia e della famiglia che lo aspetta a casa. Estasiato ma anche turbato e visibilmente sopraffatto dall’eccesso di bellezza (naturale e artistica) italiana, l’uomo si distacca dalla sua accompagnatrice e si unisce a Domenico, un bizzarro matematico di Bagno Vignoni che, ossessionato da teorie apocalittiche sull’imminente fine del mondo, vive come un recluso ed è considerato il matto del paese. Il sesto film di Tarkovskij (il primo prodotto e girato in Italia) è il delirio funereo e fanta-psicologico di un sublime poeta (tra i più grandi della storia del cinema), sospeso tra ermetismo e astrazione, dilatazione esasperata dei tempi e manierismo estetizzante, l’ossessione per il sacrificio e la ricerca pessimistica della pace. E’ un affascinante elogio della lentezza e dell’introspezione, carico di metafore complesse difficilmente decifrabili, un flusso di immagini e di sensazioni da vivere come esperienza totalizzante più che come narrazione tradizionale analizzata con approccio razionale. Come un diario caotico di appunti e di sensazioni strettamente personali, filtrati attraverso la distorsione poetico emotiva dell’autore, il film è un placido fiume di visioni potenti e meravigliose (con momenti di purissima magia tra angoli remoti di incredibile suggestione del “belpaese”), intervallate a riflessioni simboliche di natura metafisico esistenziale che sfuggono alla comprensione canonica, ma che solleticano la parte artistica presente in ciascuno di noi a livelli diversi. Fu premiato al Festival del Cinema di Cannes con il Grand Prix du cinéma de création a pari merito con L'Argent di Robert Bresson. Il nostro Tonino Guerra collaborò alla sceneggiatura insieme a Tarkovskij.

Voto:
voto: 4/5

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