giovedì 22 giugno 2017

Quella sporca dozzina (The Dirty Dozen, 1967) di Robert Aldrich

Alla vigilia dello sbarco in Normandia, il maggiore americano John Reisman ha il difficile incarico di far esplodere un castello francese occupato dai nazisti, dove sono soliti riunirsi in gran numero alti ufficiali tedeschi. Per compiere la missione Reisman ha a sua disposizione dodici canaglie, militari condannati o alla pena capitale o a trent'anni per reati molto gravi. L’idea è quella di utilizzarli nella missione disperata, e probabilmente suicida, in cambio della commutazione della pena in caso di successo. I dodici accettano tutti senza esitare. Film di guerra ad elevato tasso spettacolare e di grandissimo successo, nel quale l’autore maschera (dietro la facciata dell’intrattenimento d’azione di alto livello) temi scomodi come quello dell’equiparazione tra guerra e criminalità, celebrando beffardamente l’“eroismo” di un gruppo di individui pericolosi, asociali e ribelli. Il film conferma la grande abilità di Aldrich nel coniugare le esigenze commerciali con la fedeltà alle proprie idee e alla propria visione del mondo. La perfidia dell’autore raggiunge qui uno dei suoi vertici paradossali, infatti i soldati criminali vengono considerati “eroi” e si guadagnano la “redenzione” compiendo azioni ben peggiori di quelle per cui erano stati condannati, solo perchè protetti dall’egida della guerra e degli ordini superiori a cui obbedire. Questo paradosso morale, che potrebbe apparire banale ad una visione superficiale, contiene invece implicazioni etiche profondissime ed è un implicito atto d’accusa contro la guerra. Invece diversi critici, che non colsero questa sottigliezza, accusarono il film di essere guerrafondaio per il suo tono aspro, cinico, sporco e politicamente scorretto, dimenticando la sottile ambiguità propria del regista. Diretto con grande mestiere e con feroce frenesia visiva, è un po’ sbilanciato tra una prima parte assai pungente nella descrizione dei personaggi ed un epilogo che degrada troppo nell’enfasi dell’azione bellica, sacrificando i contenuti alla spettacolarizzazione hollywoodiana. Straordinario il cast con Lee Marvin, Ernest Borgnine, Robert Ryan, Charles Bronson, Jim Brown, John Cassavetes, Telly Savalas, Donald Sutherland, Clint Walker, Richard Jaeckel, George Kennedy e Robert Webber, in cui il più bravo è il regista attore Cassavetes, che si meritò una nomination all’Oscar. Il film ebbe tre seguiti televisivi, una serie tv ad esso ispirata ed ha influenzato pesantemente molte opere successive (da Stallone a Tarantino).

Voto:
voto: 3,5/5

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