Pete
"Maverick" Mitchell e Nick "Goose" Bradshaw, amici da
sempre, vengono ammessi alla Scuola di aviazione della Marina americana, dove
impareranno a pilotare i jet da combattimento. La selezione è durissima con lo
scopo di far arrivare a fine corso solo il meglio degli allievi iscritti in
termini di doti fisiche, qualità intellettive, rigore morale, disciplina,
competenza, abilità e senso del dovere. Lo spericolato Maverick, che ha grande
talento nel volo ma non riesce a tenere a freno il suo carattere esuberante che
lo spinge a strafare, sta molto stretto nella rigidità dei regolamenti militari
e, appena può, si lascia andare a manovre non previste pur di mettere in mostra
la sua bravura. Nonostante le ramanzine dei superiori e la relazione amorosa
con la bella istruttrice Charlie, Maverick non riesce a frenare le sue
intemperanze in cui coinvolge anche l’amico "Goose", suo partner di
volo. Ma quando questi ci lascia la pelle in un incidente aereo di cui Maverick
si sente responsabile, il nostro cade in una profonda depressione che fa
riaffiorare vecchi fantasmi della sua infanzia. La rivalità con il vincitore
del corso, Tom Kazinsky detto "Iceman", aiuterà Maverick a risalire
la china. Enorme successo mondiale per questo film d’azione militare che sotto
la patina verniciata (belle immagini, dinamismo sfrenato, scenari mozzafiato e
attori tutti rigorosamente belli, con l’aria vincente e la faccia “giusta”)
nasconde un lungo spot propagandistico del machismo reganiano degli anni ’80.
Fece di Tom Cruise un super divo, lanciandolo nell’Olimpo di Hollywood, la cui
faccia da schiaffi da eterno esordiente sbruffone e rampante si sovrappone
perfettamente a quella di Maverick. L’estrema retorica ruffiana dell’intera
operazione, tronfia e spudorata agiografia demagogica della potenza militare statunitense
e dell’american way of life, rende
assai difficile l’accettazione del suo oceanico successo, come se il cervello
degli spettatori del 1986 fosse andato momentaneamente in vacanza. Ma tant’è e,
per fortuna, la qualità non si misura al chilo (o, in questo caso, al milione di
dollari). Completano il cast Kelly McGillis, Anthony Edwards, Val Kilmer, Tom
Skerritt, Michael Ironside, John Stockwell, Tim Robbins e Meg Ryan. Da salvare
le notevoli sequenze di azione aeree, girate con adrenalinica spettacolarità, e
la celeberrima canzone romantica “Take My
Breath Away”, premiata con l’Oscar, scritta dal nostro Giorgio Moroder insieme
a Tom Whitlock e cantata dai Berlin.
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