venerdì 14 luglio 2017

Alta tensione (Haute tension, 2003) di Alexandre Aja

Alex e Marie sono due giovani amiche inseparabili che si recano nella casa di campagna dei genitori della prima per trovare la tranquillità necessaria per preparare un esame universitario. Ma durante una bella nottata estiva per loro ha inizio il più terribile degli incubi: un folle omicida, che viaggia a bordo di un vecchio furgone, fa irruzione nell'abitazione, uccide in maniera efferata i genitori di Alex ed il piccolo fratellino Tom, e poi rapisce Alex, legandola e caricandola sul suo autocarro. Marie, sconvolta, riesce a sfuggire al massacro nascondendosi in un armadio, ma poi decide di tentare un gesto disperato per salvare la sua amica, prendendo con sè un coltello da cucina e nascondendosi sul furgone prima che l'assassino riparta. Sarà l'inizio di una lunga notte di morte e di terrore. Sanguinario thriller horror di Alexandre Aja che intende tracciare, nella sua parabola di furiosa violenza intrisa di splatter massiccio, un tardivo omaggio al cinema slasher degli anni '70 e '80, con particolare riferimento a quello italiano. Non a caso i notevoli effetti speciali, a base di decapitazioni e squartamenti con il sangue che scorre a ettolitri, sono curati dal nostro Giannetto De Rossi (storico collaboratore di Lucio Fulci) e la pellicola si apre con una sequenza idilliaca sulle note di "Sarà perché ti amo" dei Ricchi e poveri. Peccato che, al di là di questo, non ci sia molto altro in un film grossolano, derivativo, crudelmente truculento, compiaciuto della macabra esposizione di omicidi sadici di cui nulla ci viene risparmiato e totalmente inverosimile nel clamoroso colpo di scena che avviene a tre quarti della pellicola, stravolgendo completamente il senso della storia e sfociando nel più assurdo dei paradossi. Brutale, macabro, disonesto e indifendibile nel suo sfacciato antirealismo, potrà piacere solo ai nostalgici del gore estremo, a patto però di mettere il cervello in stand-by. Nel cast si fanno notare la vigorosa protagonista Cécile De France e l'esperto caratterista Philippe Nahon, realmente inquietante nei panni del killer silenzioso e spietato.

Voto:
voto: 2/5

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