venerdì 14 luglio 2017

Frida (Frida, 2002) di Julie Taymor

Vita e amori della pittrice messicana Frida Kahlo, sospesa tra talento e dannazione, artisticamente ambiziosa e sessualmente vorace, capace di influenzare con le sue opere il surrealismo e la tradizione folclorica attraverso i celebri autoritratti. Di fede politica comunista, sofferente di una grave menomazione alla gambe a causa della poliomielite contratta da bambina, visse una vita di eccessi e di abusi tra droghe, alcool, molteplici amanti, sia maschili che femminili, ed un solo grande tumultuoso amore con il pittore Diego Rivera. Biografia romanzata di Frida Kahlo, tratta dal libro “Frida: A Biography of Frida Kahlo” di Hayden Herrera e diretta con mano incerta da Julie Taymor, che dà vita ad un film squilibrato e altalenante, in bilico costante tra il kitsch e la ricerca forsennata del lampo artistico. Lento e prolisso, spesso banale nei dialoghi, mette più a fuoco gli aspetti sentimentali (e sessuali) della vita della Kahlo, lasciando in secondo piano le sue opere e il suo immenso talento pittorico. Barocco nelle scenografie cromaticamente sovraccariche e ridondante nell’accumulo di sequenze forti, ha i suoi aspetti migliori negli splendidi costumi vistosi di Julie Weiss, nella suggestiva colonna sonora di Elliot Goldenthal e nella notevole interpretazione dei due interpreti principali: una appassionata ed intensa Salma Hayek, capace di trasmettere tutto il fuoco interiore della Kahlo, e uno struggente Alfred Molina, che ci regala un tormentato ed espressivo Rivera. Grandissimi nomi anche nel resto del cast, con Geoffrey Rush, Ashley Judd (bravissima nel piccolo ruolo di Tina Modotti), Valeria Golino, Antonio Banderas, Edward Norton e Diego Luna. Il film vinse due Oscar: al trucco e alla colonna sonora.

La frase:Peggio Stalin che Hitler!

Voto:
voto: 2,5/5

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