giovedì 6 maggio 2021

A mia sorella! (À ma soeur!, 2001) di Catherine Breillat

Due sorelle adolescenti francesi sono in vacanza al mare con la madre. La maggiore, Elena, è bella e solare, mentre l'altra, Anaïs, è grassottella e impacciata. Il rapporto tra le due è turbolento e complicato: Elena prende in giro la sorella per il suo aspetto fisico e non sopporta che le stia sempre appiccicata, mentre Anaïs è invidiosa e possessiva. Tutto peggiora con l'entrata in scena di Fernando, un ragazzo italiano che ha un flirt con Elena e che, per convincerla ad andare a letto con lui, le regala un anello. Il giorno dopo la madre di lui si presenta furiosa, reclamando indietro il gioiello di sua proprietà che il figlio le ha sottratto di nascosto. Scoppia la tensione nella famiglia, le vacanze finiscono e la tragedia è dietro l'angolo. Dramma erotico di Catherine Breillat sul potere devastante della sessualità, una forza primordiale incontrollabile che è l'esaltazione della vita in tutto il suo impetuoso tripudio, ma che spesso si muove anche sulla linea di confine con la morte. Stilisticamente maturo ed emotivamente intenso, questo sottile romanzo di formazione è il miglior film della regista, carico di palpiti perturbanti, di sottigliezze psicologiche e di fremiti sensuali. L'esplorazione dei turbamenti adolescenziali attraverso l'analisi intima di un rapporto a due che procede sul filo amore-odio, è lucida e inquietante, e si dipana tra scandaglio psicologico, brividi proibiti ed ellissi narrative. Ammirevole la compattezza formale che la Breillat sa mantenere in tutta la prima parte, nel gioco di attrazioni e disagi, salvo poi cambiare registro in un finale nero che lascia lo spettatore spiazzato, suggellando il beffardo fatalismo della vita umana. Presentato al Festival di Berlino 2001 ha ottenuto un buon riscontro di critica ed è stato insignito del Premio Manfred Salzgeber. Nel cast, oltre ad Anaïs Reboux e alla splendida Roxane Mesquida, vanno segnalati gli italiani Libero De Rienzo e Laura Betti, che ha una sola scena ma di notevole energia autoironica. Nel nostro paese il film ha avuto una distribuzione limitata, uscendo solo nelle grandi città principali, e con il divieto ai minori di 18 anni.

Voto:
voto: 3,5/5

Nessun commento:

Posta un commento