E' nata (di nuovo) una stella. Terzo remake di un grande classico del cinema musicale hollywoodiano, amato da tutte le generazioni che lo hanno visto e ciascuna ha scelto emotivamente la sua versione, a seconda delle epoche e delle affinità personali. La storia è più o meno la stessa, trasposta e adattata all'epoca attuale: Ally fa la cameriera di giorno e si esibisce come cantante nei locali notturni, travestendosi e giocando con il suo aspetto e la sua voce. L'incontro casuale con Jackson Maine, star del rock alcolizzata e tormentata, le cambierà la vita per sempre. L'uomo è attratto dalla sua passione, dalla sua vitalità istintiva e dal suo talento e la prende sotto la sua ala protettrice. Le fa da mentore, da motivatore, da partner musicale e anche da amante. La lancia nello showbiz facendola apparire come special guest ai suoi concerti e svelando al mondo la bellezza della sua voce. A grandi passi Ally brucia tutte le tappe e diventa una star, ma mentre lei sale lui scende, scivolando inesorabilmente verso il declino esistenziale ed artistico, secondo la spietata legge del mondo dello spettacolo. Quattro versioni della stessa vicenda legate ad epoche diverse e dirette da registi diversi: quella del 1937 di William A. Wellman, quella del 1954 di George Cukor (che resta di gran lunga la migliore), quella del 1976 di Frank Pierson e infine questa del 2018, che riadatta la favola romantica dolce-amara sul lato oscuro della celebrità, all'estetica, al linguaggio ed alla sensibilità moderna. Il progetto è stato fortemente voluto dal divo Bradley Cooper che lo ha prodotto, scritto, diretto e interpretato, facendo così il suo esordio alla regia. E sempre lui ha voluto unicamente la cantante e diva del gossip Stefani Germanotta, al secolo Lady Gaga, come protagonista al suo fianco. Per quanto chi conosce e ama le precedenti versioni (e quella di Cukor in particolare) possa ritenere questo remake inutile (o addirittura "fastidioso"), bisogna parimenti riconoscerne gli effettivi meriti: la bravura degli interpreti (Bradley Cooper, Lady Gaga e Sam Elliott sono eccellenti, tutti e tre candidati all'Oscar per la loro performance) e la bellezza delle canzoni. Grande successo mondiale al botteghino (sia del film che dell'album relativo) e Oscar per la miglior canzone originale ("Shallow" di Lady Gaga, Mark Ronson, Anthony Rossomando, Andrew Wyatt) su 8 candidature complessive. La chimica sul set tra Cooper e Lady Gaga ha funzionato così bene che i tabloid si sono sbizzarriti per mesi a fantasticare su una loro reale relazione amorosa nella vita. Una voce mai smentita e mai confermata, che però ha fatto il gioco del film, aumentandone la visibilità e gli incassi. Nasceranno altre stelle nei decenni futuri? Visti gli esiti c'è da scommetterci.
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