Le anziane sorelle Brewster sono due vecchine terribili e completamente matte, che uccidono gli inquilini a cui affittano le camere della loro villa con un liquore corretto all'arsenico e poi ne seppelliscono i corpi in cantina con l'aiuto di un fratello ritardato. Il loro giovane nipote Mortimer scopre il fattaccio e cerca di far rinchiudere in manicomio la sua famiglia di pazzi, ma non sarà impresa facile. Intanto l'uomo, innamorato della bella Elaine, temendo di aver ereditato la medesima follia delle zie, vorrebbe allontanare la ragazza da lui per paura di farle del male. Mirabolante commedia nera di Frank Capra, fedele adattamento dell'omonima pièce teatrale di grande successo di Joseph Kesselring, che restò in cartellone a Broadway per ben tre anni, ritardando di conseguenza l'uscita nelle sale della pellicola. E', probabilmente, il migliore dei film di Capra, il più scatenato, il più beffardo, il più inventivo e il più divertente nel suo perfetto mix di comicità e sarcasmo, con una sceneggiatura precisa come un orologio svizzero e interpretazioni strepitose da parte dell'intero cast. Cary Grant è il mattatore indiscusso, ma gli tengono testa Josephine Hull, Jean Adair, Peter Lorre, John Alexander e il mimetico Raymond Massey, truccato in modo tale da risultare una perfetta copia di Boris Karloff. Girato interamente in studio, con i panorami di New York ricostruiti su fondali dipinti, questa piacevole "anomalia" nella filmografia dell'autore fu la sua risposta ai critici che lo accusavano di populismo e di paternalismo, dimostrando di saper fare anche qualcosa di diverso dalle commedie ottimistiche. Infatti questa frizzante farsa corale, pur nel suo tono frivolo e grottesco di parodia del noir, getta anche diverse ombre sulla società americana (infrangendo così il dogma di un paese teneramente benevolo) e sancisce definitivamente uno stacco (nella poetica di Frank Capra) tra un sottofondo amaro ed uno scarto reattivo fantastico, ovvero una via di fuga dalla realtà attraverso la distorsione parodica. Questo è uno dei pochi film in cui Cary Grant non viene doppiato dalla sua storica voce italiana (Gualtiero De Angelis) ma dall'attore Leonardo Cortese, momentaneamente "prestato" al doppiaggio.
Voto:
Nessun commento:
Posta un commento