mercoledì 5 maggio 2021

Exotica (1994) di Atom Egoyan

Le storie di alcuni personaggi s'intrecciano nello strip club "Exotica" di Toronto. Francis è un uomo tormentato, con un grave lutto familiare alle spalle, che frequenta abitualmente il club ed ha intrecciato un rapporto "speciale" con una delle ballerine, la sexy Christina. Eric è il disc-jockey del locale, è l'ex di Christina (di cui sembra ancora innamorato) e nutre una profonda gelosia nei confronti di Francis. Per questo cerca di causarne l'espulsione dal club, facendogli infrangere la regola principale ("guardare e non toccare"). Ma questo non è l'unico legame che unisce i tre. Elegante puzzle psico-sensuale di Atom Egoyan, regista greco-canadese (che però ama definirsi apolide) che si è sempre mosso nell'ambito del cinema indipendente, spaziando tra i generi e portando avanti uno stile ricercato, intellettuale e provocatorio. Il meccanismo degli incastri narrativi è uno dei suoi espedienti preferiti e questo suo sesto lungometraggio lo abbraccia pienamente. Concepito come un film a mosaico, con sfumature da thriller, brividi erotici e una maschera da falso giallo, è, in realtà, un affascinante dramma psicologico la cui forza sta nelle atmosfere conturbanti e misteriose. Il sottile gioco di pulsioni, tormenti, segreti e fragilità che tutti i personaggi sembrano nascondere è il carburante che alimenta il flusso narrativo a spirale avvolgente, capace di toccare corde emotive profonde nello spettatore. Peccato che quest'ottimo impianto di base venga in parte danneggiato da un eccesso didascalico di spiegazioni finali, alcuni personaggi di contorno poco riusciti e una ritualità un po' troppo esasperata. L'autore, che in tutta la pellicola manifesta uno sguardo algido, è poco interessato agli aspetti erotici ma si focalizza sulla progressiva messa a nudo (ecco il parallelo con lo striptease) del lato in ombra dell'anima dei personaggi. Premiato con il Premio FIPRESCI al Festival di Cannes, annovera nel cast Bruce Greenwood, Mia Kirshner, Elias Koteas, Sarah Polley, Victor Garber e Arsinée Khanjian (all'epoca compagna del regista in dolce attesa).
 
Voto:
voto: 3,5/5

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