Biografia della scrittrice dublinese Iris Murdoch e della sua lunga storia d'amore con John Bayley, dagli anni giovanili fino alla vecchiaia. Ispirandosi ai libri "Iris: A Memoir" e "Elegy for Iris", scritti dallo stesso Bayley, il film racconta le stagioni del loro amore attraverso una struttura a flashback, con continui salti tra passato e presente. Negli anni '40 Iris è una donna libera e passionale, già lanciata verso una promettente carriera accademica, conosce e si lega al timido John, che l'adora e ne subisce a lungo la carica vitale, tollerando anche una serie di "scappatelle", in nome del sentimento che prova per lei. La relazione diventa matrimonio e resiste al tempo che passa, fino a quando Iris scopre di avere una grave forma di Alzheimer ed inizia a perdere memoria e coscienza di sè, diventando totalmente dipendente da John. I ruoli sembrano invertirsi ma l'uomo, devoto ma anche duramente provato, le starà sempre accanto, pur tra alti e bassi. Questo melodramma psicologico di Richard Eyre è un ritratto in chiaroscuro di una relazione amorosa non convenzionale, intellettuale, bohèmien, che riflette lucidamente sui rapporti di "potere" nelle dinamiche di coppia e su come il tempo incida su di essi. Più ideologico che sentimentale, più intimistico che didascalico, è un film di grandi attori che ci parla anche del valore della memoria, della malinconia della vecchiaia e della ineluttabilità della morte. Nel gioco dei ruoli all'interno della coppia i ricordi assumono un pregnante simbolismo: mentre la "forte" Iris li perde a causa della malattia, il "debole" John li conserva tutti e vive in funzione di essi, utilizzandoli come carburante da cui trarre la determinazione necessaria per sostenere la difficile situazione. Più che dal corpo di lei, John è stato sempre ammaliato (e soggiogato) dalla mente di Iris, dalla sua personalità esplosiva, dall'energia della sua anima. Ovvero da tutte quelle cose che adesso stanno svanendo, cancellate dalla progressione inesorabile dell'Alzheimer. Ed ecco, quindi, che il tesoro dei ricordi, accumulati nel tempo non senza sofferenza, assume un peso specifico cruciale, diventando il cuore pulsante della vicenda. Il film ha avuto tre candidature agli Oscar per i tre straordinari interpreti principali: Jim Broadbent (commovente), Judi Dench (austera) e Kate Winslet (esuberante). Lo ha vinto, meritatamente, l'intenso Broadbent.
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