sabato 1 maggio 2021

La battaglia dei tre regni (Chi bi, 2008) di John Woo

Cina, III secolo d.C., durante la dinastia Han. Il grande paese asiatico, nonostante la presenza di un unico imperatore Han Xiandi, è diviso in molti stati in perenne guerra tra loro. Quando due grossi reami del sud si uniscono tra loro, ribellandosi al potere imperiale, il machiavellico primo ministro Cao Cao, che manipola il sovrano reggente a suo piacimento, invia un mega esercito di uomini e navi contro di loro. Il suo scopo è quello di unificare i tre regni cinesi con la forza militare ma, nonostante la schiacciante superiorità numerica, troverà un'eroica resistenza ed un nemico ostico al di là delle sue aspettative. Dopo il periodo americano (invero non particolarmente esaltante) John Woo torna in patria e ci regala un kolossal epico-bellico stupefacente, sospeso tra storia e mito, tratto dal celebre e antico libro "Il romanzo dei Tre Regni" di Luo Guanzhong, che è ancora oggi uno dei testi letterari più letti nel continente asiatico. Gli eventi sono ispirati alla battaglia di Chi-bi, che diede inizio al così detto periodo dei Tre Regni della storia cinese. In virtù del grande budget, della bravura del regista, della bellezza dei luoghi e della potenza intrinseca alla storia, il risultato finale è strepitoso, uno spettacolo indimenticabile, una goduria per gli occhi con scene di battaglia imponenti, realistiche, eccezionali nella resa visiva che ammicca alla mitologia classica, alle grandi imprese storiche (anche occidentali) ed al cinema eroico di grandi registi del passato (tra cui anche John Ford e Sergio Leone). Nonostante la lunga durata è un film senza soste, che avvince, coinvolge, sorprende e tocca le corde di quella "meraviglia" che hanno reso grande e popolare l'arte cinematografica. E' il wuxiapian migliore tra i tanti usciti nel nuovo millennio e, probabilmente, quello definitivo. Sarà davvero difficile fare meglio. Esistono due diverse versioni dell'opera: quella occidentale di 2 ore e 28 minuti e quella integrale di 4 ore e 48 minuti, uscita in Asia divisa in due parti. La versione asiatica è da preferire nettamente: più completa, più densa, più minuziosa nella definizione dei personaggi, dei dettagli, delle motivazioni e con una cura maniacale di tutti i particolari, i volti, i costumi, le armi, le scenografie, le macchine da guerra, gli oggetti, gli elementi naturali. Potrebbe sembrare molto impegnativa la visione di un film così lungo, ma lo "sforzo" (ammesso che sia tale) ripagherà ampiamente quel senso epico-eroico presente in ognuno di noi, il brivido di sentirsi immersi in un'epopea leggendaria. Volendoci proprio trovare un difetto, bisogna dire che gli effetti speciali digitali non sono all'altezza del resto, risultando a volte posticci o invadenti. Ma, fortunatamente, il fattore umano e artigianale compensa tutto alla grande. E la goccia d'acqua che indica la direzione del vento è pura magia visiva. Questo tipo di cinema, se fatto bene, non tramonterà mai.

Voto:
voto: 4,5/5

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