Dal racconto di memorie autobiografiche "Molly's Game: From Hollywood's Elite to Wall Street's Billionaire Boys Club, My High-Stakes Adventure in the World of Underground Poker" scritto da Molly Bloom e ispirato alla sua vera storia. Educata fin da piccola alla competizione e al perfezionismo da un padre esigente, Molly Bloom diventa una campionessa di sci, ma fallisce l'obiettivo della partecipazione alle Olimpiadi a causa di un grave infortunio che le stronca la carriera. Costretta a reinventarsi una vita la ragazza si trasferisce a Los Angeles, dove mette in piedi l'organizzazione di partite di poker clandestine tra ricchi giocatori, fornendo un servizio esclusivo di qualità, eleganza, glamour e discrezione, da cui percepisce laute percentuali. In breve tempo il suo club diventa il più ambito della città, attirando celebrità, sportivi, magnati, attori, faccendieri ed esponenti del crimine organizzato che amano il brivido del tavolo verde, muovendo un giro di decine di milioni di dollari a serata. Ma la cosa non passa a lungo inosservata e Molly finisce nel mirino dell'FBI che mette fine alla sua attività, le sequestra i guadagni e le contesta una serie di reati fiscali. Lei si affida ad un abile avvocato, Charley Jaffey, che ne prende a cuore la causa dopo averne conosciuto il carattere volitivo e il passato sofferto. Esordio alla regia del famoso sceneggiatore Aaron Sorkin, che ha scritto e diretto questo appassionante dramma biografico che mette in scena il mito americano del self made man (in questo caso woman), mostrandone però il lato oscuro, spregiudicato e rapace, alimentato da un cinico modello sociale che divide il mondo in perdenti e vincenti, e che misura il valore delle persone attraverso stereotipi quali successo, denaro, potere, abiti griffati e vita mondana. Ma il cuore pulsante e la parte più sottile del film è nei rapporti umani e familiari, una storia di padri autoritari e figli incompresi, di carenze affettive e di speranze disilluse, di rapporti complicati e di sentimenti non dimostrati. E' un film fascinoso, accelerato e sfrontato, come i suoi protagonisti, ma con un lato teneramente umano che pulsa sotto la patina di uno charme da esibire come maschera per celare le proprie fragilità. Ben scritto e magnificamente recitato dagli interpreti principali (Jessica Chastain iper-luminosa, Idris Elba, Kevin Costner e Michael Cera), è anche un film di gabbie dorate e di profonde solitudini esistenziali: il prezzo da pagare per il successo, in un mondo che ha barattato valori e ideali in cambio di un tutto-e-subito ad un tavolo da poker.
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