In un piccolo appartamento di Tokyo vivono una madre e i suoi quattro figli, che ha avuto da uomini diversi e che non ha mai registrato all'anagrafe, tranne il 13-enne Akira. Lui è il solo che ufficialmente "esiste" per la società (e per il padrone di casa), gli altri tre sono stati sempre tenuti nascosti, non sono mai usciti e non hanno mai frequentato una scuola. Un giorno la donna, infelice e immatura, li abbandona per cominciare una nuova vita, lasciando tutta l'incombenza sul piccolo Akira, da sempre costretto a crescere troppo in fretta. La dolorosa odissea della vita reale li attende fuori dalle mura dell'appartamento che li ha sempre nascosti agli occhi della gente. Amaro dramma di Hirokazu Koreeda, lucido, vibrante e toccante, che denuncia con la sua analisi impietosa l'indifferenza sociale del mondo moderno, alla frenetica rincorsa del successo materiale, pervaso da arrivismo disumano, avidità rapace ed egoismo edonistico. Un mondo cinico e colpevolmente "distratto", dove molte persone invecchiano senza mai diventare adulti, sfuggendo agli impegni, evitando le responsabilità, vedendo i bambini come un fastidioso ostacolo alla propria libertà e non come la risorsa necessaria a garantire il futuro. Ispirato da un vero fatto di cronaca, questo potente labirinto esistenziale sceglie la via della sobrietà stilistica e del tocco garbato, annullando effettismi retorici e picchi mielosi, in favore di una prospettiva ad altezza di bambino, intrisa di stupore, magia, ingenuità, meraviglia e paura, trasformando una squallida storia di orrore quotidiano in una soave elegia dell'universo dell'infanzia, della forza della vita e della dignità dello spirito dell'uomo. Denso di metafore, momenti poetici e sequenze in cui immagini ed emozioni si fondono in un unico flusso evocativo, è un alto esempio di cinema di impegno civile capace di parlare al cuore del pubblico, con semplicità e senza "ricatti" emotivi. Straordinari i quattro piccoli attori, con l'adolescente Yūya Yagira premiato al Festival di Cannes con il premio alla migliore interpretazione maschile (il più giovane attore ad aver ricevuto questo importante riconoscimento).
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