lunedì 10 maggio 2021

Pane e cioccolata (1974) di Franco Brusati

La disavventure di Giovanni Garofoli, detto Nino, emigrato italiano in Svizzera. L'uomo, originario della Ciociaria, lavora come cameriere ma perde il permesso di soggiorno per avere infranto una delle tante regole del severo sistema svizzero. Non si dà per vinto e continua a darsi da fare da clandestino. La fortuna sembra girare dalla sua parte quando viene preso in simpatia da un ricco connazionale, un industriale riparato oltralpe per evadere il fisco italiano. Ma questi ha grossi problemi coniugali e finanziari e si toglie la vita. Per Nino ricomincia l'incubo, ma, pur di non tornare al suo paese e ammettere la "sconfitta", decide di spacciarsi per svizzero, tingendosi i capelli, vestendosi e atteggiandosi come loro. Ma verrà tradito dalla passione calcistica. Bella commedia drammatica di Franco Brusati, in perfetto equilibrio tra comico e tragico, tra satira di costume e affresco sociale malinconico. E' uno dei film più lucidi e sinceri tra quelli che hanno affrontato il tema dell'emigrazione italiana all'estero, carico di umanità, di realismo, di verace umorismo sui luoghi comuni e di mirati graffi di critica sociale, più incline all'amarezza che all'indignazione. Attraverso la figura di Nino (interpretata da uno straordinario Nino Manfredi) rivivono sullo schermo le vicissitudini quotidiane degli emigrati, vittime di un sistema sociale che li ha costretti a partire e di un altro che li ha "accolti" come "forza lavoro" senza rispettarne la dignità umana o concedergli una concreta possibilità di integrazione. Peccato che qualche sporadica caduta di stile o eccesso di trivialità vadano a sporcare la generale qualità dell'opera, che resta comunque più che mai attuale oggi come ieri, perchè alla fine i flussi migratori dai paesi poveri verso quelli ricchi sono un fenomeno (purtroppo) inestirpabile dal modello economico capitalistico globalizzato. Cambiano solo i tempi, i luoghi e gli "attori", ma le dinamiche sono sempre le stesse. Completano il cast Johnny Dorelli, Anna Karina, Paolo Turco e Ugo D'Alessio. All'uscita del film il regista, che ha anche scritto la sceneggiatura insieme a Jaja Fiastri, entrò in polemica con Manfredi per la sua iscrizione nei crediti come co-sceneggiatore (va ricordato che Manfredi subentrò come protagonista al posto di Ugo Tognazzi, che era la prima scelta di Brusati). Ma alla fine prevalsero le ragioni del grande attore ciociaro, che, effettivamente, apportò diversi e significativi cambiamenti al suo personaggio rispetto allo script iniziale.
 
Voto:
voto: 3,5/5

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