Nella Scozia degli anni '50 Lester ed Ella sono marito e moglie, gestori di una chiatta che fa da spola tra Glasgow ed Edinburgo lungo il fiume Clyde. L'idea di assumere come aiutante il losco seduttore Joe si rivela ben presto dannosa per le loro vite: egli inizia una relazione sessuale segreta con Ella e non si fermerà soltanto a questo. Il successivo ritrovamento del cadavere di una donna nel fiume farà emergere inquietanti scenari sul passato del ragazzo, che si rivela subdolo e pericoloso. Torbido thriller erotico, tratto dal romanzo omonimo di Alexander Trocchi. Un film cupo dall'anima nera, carico di sesso realistico e di violenza interiore, una sorta di viaggio nei recessi oscuri della coscienza del protagonista, simbolicamente accompagnato dalle grigie ambientazioni: cieli plumbei, acque salmastre, degrado ambientale, barconi fatiscenti. E' un'opera volutamente sporca e sgradevole, che vuole mettere in contrasto l'ipocrisia sociale degli anni '50 con la famelica perversione che striscia sotto pelle, ma tutto è all'insegna di un accumulo di situazioni di sordido effettismo, con personaggi monodimensionali e atmosfere grevi, manca del tutto una reale lucidità di analisi capace di sublimare la vicenda in una efficace astrazione metaforica. La sensazione principale che emerge a fine visione è quella dell'occasione mancata e dello sperpero di cast, visti i nomi importanti degli attori. Ewan McGregor non sembra particolarmente a suo agio nel ruolo di un personaggio così tetro e tormentato, mentre la grande Tilda Swinton (solitamente icona del cinema indipendente di qualità) è come sempre credibile, ma un po' sprecata. Il film è rimasto nell'immaginario per la bollente sequenza sessuale "condita" con crema chantilly, tanto forte quanto fine a sè stessa. A parte i suoi aspetti pruriginosi, che hanno incuriosito una certa parte di pubblico, la pellicola è passata praticamente in sordina, scivolando presto nell'anonimato che le compete.
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