Il
comandante sovietico Marko Ramius, esperto ufficiale di lunga militanza e
storico addestratore di giovani comandanti di sommergibili, si mette alla guida
del sofisticato sottomarino “Ottobre Rosso”, dotato di un innovativo sistema di
propulsione idro magnetica che gli consente di diventare “invisibile” ai sonar,
e salpa verso meta ignota interrompendo misteriosamente ogni contatto con il
suo comando. L’anomalia del comportamento mette subito in allarme sia la Russia
che l’America in merito alle sue intenzioni: Ramius vuole disertare o intende
attaccare gli Stati Uniti con i missili nucleari a bordo del sommergibile,
scatenando una sua guerra privata? Il giovane e promettente analista della CIA
Jack Ryan si dedica al caso con appassionata dedizione, ricostruendo la vita
privata e il profilo psicologico del carismatico Ramius (da lui molto ammirato)
per cercare di capirne gli intenti. Intanto nell’Oceano Atlantico si gioca una
pericolosa partita a scacchi con navi e sottomarini sia russi che americani sulle
tracce di “Ottobre Rosso”, con tutti i rischi che la loro vicinanza comporta.
Thriller spionistico miliare di John McTiernan tratto dal romanzo “La grande fuga dell'Ottobre Rosso” di
Tom Clancy, il cui personaggio di Jack Ryan sarà portato al cinema per ben cinque
volte (questa è la prima), interpretato da attori diversi. Ricco di azione e di
tensione psicologica, il film avvince e intrattiene fino all’ultima scena ma
pecca di mancanza di profondità e di un intreccio che si aggroviglia un po’
nella parte centrale. Come al solito nelle pellicole hollywoodiane di questo
tipo, la densità narrativa viene impunemente sacrificata sull’altare dello
spettacolo visivo. Gli attori però sono tutti molto bravi, in particolare un
massiccio Sean Connery nei panni di Ramius, ma vanno citati anche Alec Baldwin,
Scott Glenn, Sam Neill, Stellan Skarsgård e James Earl Jones. Il film vinse un
Oscar per il montaggio sonoro e si avvale di alcune sequenze marittime di
grande impatto spettacolare.
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