venerdì 18 marzo 2016

Cast Away (Cast Away, 2000) di Robert Zemeckis

Chuck Noland è un ingegnere logistico della Federal Express, ossessionato dal tempo e maniaco della puntualità. Il suo lavoro lo tiene spesso lontano da casa e dalla sua fidanzata, Kelly, a cui strappa una promessa di matrimonio prima di partire per l’ennesimo viaggio. Ma il suo aereo precipita nel Pacifico dopo un’avaria e Chuck, unico superstite, finisce su un’isola deserta delle Figi dove sopravvivrà per 4 anni in condizioni estreme di vita selvaggia. Riuscito a scappare per mare a bordo di una zattera di fortuna, sarà salvato, ormai allo stremo delle forze, da un cargo mercantile. Ma al suo ritorno a casa, dove tutti lo davano per morto, troverà cambiata ogni cosa. “Cast Away” è un’espressione inglese che vuol dire naufrago e questo dramma avventuroso di Zemeckis, che rievoca il mito di Robinson Crusoe con il pallone Wilson al posto di “Venerdì”, sembra suggerire un ritorno alla preistoria, per indurre una riflessione sul tema della seconda occasione. Fedele al cinema tranquillizzante del suo autore, costantemente interessato al tempo, al destino e ai rapporti umani, è un’opera di solitudine disperata divisa in tre parti. La prima, introduttiva, ci mostra la vita stressante di Chuck sempre in giro per il mondo inseguendo il tempo. La seconda, sull’isola, è una grande avventura di sopravvivenza e di formazione in un ambiente meraviglioso e ostile, un paradiso esotico che si rivela un inferno per chi non vi si reca in vacanza con tutti i comfort a cui siamo abituati. La terza, il ritorno a casa, è un pistolotto sentimentale difficilmente digeribile, prolisso e patetico fino allo sfinimento. I momenti sull’atollo sono i più riusciti, con alcune scene di grande impatto emotivo ed altre di crudo realismo. Chuck che dialoga col pallone Wilson è autoanalisi estrema per situazioni da età della pietra. Grande interpretazione di Tom Hanks, che dovette perdere 20 chili per le scene sull’isola, costringendo la produzione a interrompere le riprese per quasi un anno, durante il quale Zemeckis girò Le verità nascoste. L’isola del film è Monuriki, nell’arcipelogo delle Figi, in Oceania.

Voto:
voto: 3,5/5

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