Richard Boyle, fotoreporter fallito,
abbandona gli Stati Uniti per il Salvador, dove spera di trovare un “paradiso”
esotico in cui godersi la vita. Ma si scontrerà presto con la tragica realtà di
un paese sconvolto da una sanguinosa guerra civile, dove la vita umana non vale
nulla e morte, violenze e soprusi sono all’ordine del giorno. Innamoratosi della
bella Maria, una giovane donna con due figli a carico, cerca di fuggire con lei
dall’inferno della guerra e riparare negli USA. Cupo dramma bellico di Oliver
Stone, che affronta con crudo realismo ed aspro vigore il tema drammatico dei
paesi del così detto “terzo mondo”, poveri, degradati, sfruttati e dilaniati da
conflitti tribali, spesso con il benestare dei ricchi governi occidentali.
Ispirato alla vera storia di Richard Boyle, cronista d’assalto che ha scritto la
sceneggiatura insieme al regista, è un serrato apologo contro le “guerre dei
poveri”, coinvolgente, scioccante, ideologicamente furioso, qua e là effettistico.
L’autore, con la consueta enfasi scandalistica che lo contraddistingue, alterna
lo sguardo pietoso nei confronti delle vittime innocenti ad un severo atto
d’accusa nei confronti della politica estera americana di Ronald Reagan, che ha
armato le forze reazionarie del Salvador e gli squadroni della morte del
Maggiore Max, autori di violenze disumane contro gli oppositori comunisti del
Fronte di Liberazione Nazionale (FMLN). L’intero film può essere letto come una
vibrante invettiva contro la politica statunitense in America latina. Alla sua
uscita ebbe un buon successo di pubblico e critica, specialmente fuori dal
territorio americano, e rivelò al mondo la concitata vis polemica di Oliver Stone, costantemente impegnato nella
denuncia di intrighi e soprusi da parte del potere. Le forsennate sequenze di
guerriglia urbana sono girate con truce efficacia e con grande perizia tecnica,
in un disperato “corpo a corpo” che, indubbiamente, riesce ad emozionare lo
spettatore. Nel cast spiccano James Woods, impetuoso protagonista, e la sua
“spalla” Jim Belushi, molto efficace anche in un ruolo drammatico. Il film ebbe
due nomination agli Oscar (Woods e la sceneggiatura) ma non vinse nessun
premio.
Voto:
Nessun commento:
Posta un commento