Sarah Morton è una scrittrice inglese di
romanzi gialli che, in cerca d’ispirazione per il suo prossimo lavoro, decide
di trascorrere del tempo in un’isolata villa nella campagna francese, di
proprietà del suo editore, John Bosload. Donna matura, rigida e conservatrice,
farà la conoscenza dell’esplosiva Julie, la giovane figlia di Bosload, bella,
sfacciata e sessualmente disinvolta. Nonostante le scintille iniziali Sarah
risulta profondamente turbata dalla procace coinquilina e decide di ispirarsi a
lei per il soggetto del suo nuovo libro. Ma ben presto l’atteggiamento
spregiudicato di Julie coinvolgerà Sarah in un gioco pericoloso, con la
tragedia dietro l’angolo. Thriller psicologico ad alta tensione erotica di Ozon,
denso di citazioni cinefile e rimandi letterari, interamente costruito sul
gioco ambiguo dei contrasti. Il contrasto tra arte e vita, ghiaccio e fuoco, sogno
e realtà, frigidità e passione, Francia e Inghilterra. Il contrasto tra la
sensualità sfiorita e repressa della sempre affascinante Charlotte Rampling (Sarah)
e l’erotismo esuberante e spudorato di Ludivine Sagnier (Julie), nuova musa sexy
del cinema francese. La piscina, che dà il titolo al film, è il luogo
emblematico della narrazione, è quello dove avvengono tutte le scene
fondamentali ed è il baricentro emotivo delle molte tensioni che nascono tra i
personaggi. Tensioni psicologiche e sessuali, che strisciano sinuose a fior di
pelle nel gioco conturbante che si stabilisce tra le due protagoniste, con
evidenti richiami saffici e con vaghe suggestioni psicanalitiche sul tema
dell’alter ego. La messa in scena è calda e intrigante, con una fotografia
glamour dai colori vividi che esalta la rigogliosa vitalità della natura
provenzale durante la bella stagione. L’autore si conferma pienamente a suo
agio nella descrizione di un universo femminile e lascia campo libero alle due
attrici principali, entrambe bravissime e credibili nei rispettivi ruoli.
Puntando a sedurre lo spettatore con il suo meccanismo torbido, velato di
sottile sadismo, Ozon fa scivolare lentamente il giallo nel mistery
d’atmosfera, per poi giocarsi tutto nel finale a sorpresa, che ha il sapore acre
di una beffa spiazzante ma non particolarmente originale. Da segnalare l’ammirevole
coraggio interpretativo della Rampling, che si concede persino il lusso di un
nudo integrale, agée ma per nulla
indecente, come a voler rispondere alla più giovane Sagnier, che espone
generosamente il suo bel corpo in quasi tutte le scene del film. In definitiva
ci troviamo di fronte ad una pellicola interessante ma derivativa, consigliabile
agli amanti del colpo di scena e dei thriller “ammiccanti”.
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