Dawn è una liceale come tante altre, alle
prese con i primi turbamenti adolescenziali e con l’ossessione della castità.
Ma ben presto scopre un terribile segreto celato nella sua intimità: la ragazza
possiede una vagina dentata, pronta a difendersi nel modo più cruento di fronte
alle intrusioni sgradite. Vessata dal fratellastro erotomane, che la provoca
continuamente con le sue volgari avances,
Dawn decide di utilizzare il suo agghiacciante potere. Caustico teen movie, sospeso tra horror e black comedy, sul mito della vagina
dentata, una leggenda urbana non priva di peso in un certo immaginario popolare
femminile. In bilico costante tra tragico e grottesco, quest’opera trasversale,
ricca di citazioni e di riferimenti colti, è una perfida metafora dell’ansia
sessuale in un’epoca in cui tutto è permesso e l’assenza dei vecchi tabù ha
dato il via ad un libertinaggio incontrollato, che rischia di rivelarsi
“castrante” perché l’abuso ottunde il desiderio. Le scene splatter, ben
distribuite e molto efficaci, faranno rabbrividire il pubblico maschile ma
tutto viene opportunamente stemperato da una corrosiva ironia nera che colloca
la pellicola in un alveo decisamente superiore al filmetto gore di bassa lega. Stimolante nella sua ammiccante spudoratezza,
questo film indipendente si regge sull’ottima interpretazione della
protagonista, la poco conosciuta Jess Weixler, che si dimostra perfetta e
credibile in un ruolo ad alto rischio caricaturale. La sensazione che questo
prodotto, passato in sordina nel nostro paese, sia qualcosa di più del banale
horror goliardico per adolescenti è palese quanto fondata, eppure gli manca
ancora quel pizzico di coraggio in più per dar vita ad un’opera ancora
migliore. La sequenza finale tra Dawn e l’arzillo vecchietto è puro cult.
Consigliabile ai maschietti “sporcaccioni” come terapia inibitoria.
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