martedì 29 marzo 2016

Thank you for smoking (Thank you for smoking, 2005) di Jason Reitman

Nick Naylor lavora per le grandi multinazionali del tabacco ed ha messo la sua parlantina e la sua faccia da fascinoso briccone al soldo di questa discutibile causa: la sponsorizzazione delle sigarette. Dovrà scontrarsi con il salutismo dell’America puritana e con il dilemma morale di dover dare il buon esempio al suo figlio deluso, ma il nostro ha mille risorse ed è un avversario duro da mettere al tappeto. Graffiante commedia nera di Jason Reitman, tratta dal romanzo di Christopher Buckley e diretta con caustica energia, a forza di dialoghi al vetriolo, irresistibile cinismo e gustosa irriverenza. Cucita addosso al suo meravigliosamente detestabile protagonista, un Aaron Eckhart al top del suo istrionismo charmant, è un manifesto satirico, all’insegna del politicamente scorretto, che mette alla berlina il moralismo americano nelle sue accezioni “istituzionali” più bacchettone. Gradevole nella sua spudoratezza e amaramente divertente per il realismo delle sue conclusioni, è una tagliente elegia del “lavoro sporco” e della “flessibilità morale”, che, pur nella loro sgradevolezza, sono intrinseci al capitalismo così come lo sono i gas di scarico nel motore a scoppio. Lucido ed acuto nel perseguimento della sua strategia derisoria, dimostra come la capacità di ironizzare sui propri tabù sia l’atteggiamento più giusto e intelligente per dar vita a storie capaci di raccontare la realtà con efficacia, senza mai smarrire il gusto di un costruttivo intrattenimento. Nel titanico scontro tra etica e profitto, abilmente evocato da questa pellicola, il regista evita abilmente la trappola dei principi ideologici e si affida, saggiamente, ad un affresco in soggettiva, mostrandoci le cose dal punto di vista del suo protagonista “venditore di fumo” che, in nome dell’immancabile mutuo da pagare, ha barattato con leggerezza la morale per la necessità. Sontuoso il cast che, oltre al sorprendente Eckhart, annovera tra le sue fila Maria Bello, Robert Duvall (in un ruolo che ricorda il Tom Hagen de Il Padrino), Sam Elliott, Katie Holmes, William H. Macy, J. K. Simmons. Il tocco di genio finale è che nel film non viene mai mostrato il “demone” di cui si parla sempre, infatti non viene accesa neanche una sigaretta e quando Naylor prova a farlo, trova il pacchetto vuoto.

Voto:
voto: 4/5

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