Nell’Irlanda del 1920 contadini e operai
sono uniti per far fronte all’invasione inglese, intesa a spezzare ogni
velleità indipendentista. Ma la presenza di forze eterogenee all’interno
dell’alleanza irlandese provoca una profonda spaccatura tra rivoluzionari e
riformisti, che finirà per indebolire la coalizione e mantenere ancora in vita
il morente impero britannico. I due fratelli O'Donovan, Damien e Teddy,
finiranno ai lati opposti della contrapposizione, divisi da idee politiche
inconciliabili in merito al futuro dell’Irlanda. Sontuoso dramma storico di Ken
Loach che va a toccare un tasto dolente della lotta per l’indipendenza
irlandese. Con quest’opera di tragico spessore il regista raggiunge uno dei
vertici assoluti del suo cinema militante. I colori dominanti sono due: il
verde della campagna irlandese ed il rosso del sangue di un popolo
costantemente diviso tra ideali e azione. Scrutando tra le pieghe, scomode,
della Storia, l’autore agisce con il rigore di uno scienziato che si limita ad
osservare i fatti, riportandoli con dovizia di particolari e lasciando poi allo
spettatore l’arduo compito di giudicare e di assumere una posizione in merito.
Appassionato ma non retorico, egli ricostruisce perfettamente le atmosfere del
tempo ed il complesso retroterra sociopolitico che diede poi origine alla
sanguinosa guerra civile, e, pur in una dimensione drammatica simbolicamente
sospesa, cerca sempre evidenti legami con la situazione presente. Dosando
perfettamente azione, sentimento e psicologia dei personaggi, Loach mescola
fatti storici ad evidenti ammiccamenti mitologici, come la vicenda emblematica
dei due fratelli, novelli Caino e Abele, che si scambiano ripetutamente le
parti seguendo il vento della Storia. In questo potente affresco, che è ben più
di un semplice manifesto antimperialista, non esistono buoni e cattivi,
colpevoli e innocenti, ma tutti i ruoli sono abilmente sfumati in nome di una
fertile ambiguità di fondo. Bravissimi i due attori, Cillian Murphy e Padraic
Delaney, nei panni dei due rivali protagonisti, ma tutto il cast è all’altezza
della situazione. Il film fu premiato con la Palma d’Oro alla 59° edizione del Festival del
Cinema di Cannes, dalla giuria presieduta da Wong Kar-wai.
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