Il diciottenne Marty McFly fa amicizia
con lo strampalato inventore Emmett L.
Brown, detto “Doc”, che sta sperimentando una macchina per viaggiare nel tempo.
Utilizzando l’incredibile veicolo il ragazzo torna indietro di 30 anni al 1955,
dove conosce i suoi genitori adolescenti. Prima di poter ritornare al futuro,
ovvero al 1985, avrà diverse cose da fare: tenere a bada sua madre (che si è
innamorata di lui), far si che i suoi futuri
genitori si mettano insieme (altrimenti egli non potrà nascere) e avvisare “Doc”
che, 30 anni dopo, sarà ucciso da un commando di terroristi libici. Celeberrima
commedia fantastica targata Zemeckis, film generazionale degli anni ’80 e
straordinario successo di pubblico in tutto il mondo. Tanti i suoi elementi
diventati di culto per schiere di appassionati: dallo stravagante “Doc” di Christopher
Lloyd alla DeLorean al plutonio per i viaggi nel tempo. Rese il suo
protagonista, Michael J. Fox, un divo di Hollywood ed ebbe due seguiti, voluti
a furor di popolo sulla scia dell’entusiasmo suscitato dal primo episodio, che
resta senza dubbio il migliore della saga. Infarcito di nostalgia reganiana per
gli anni ’50, ha il tocco lieve e sognante del suo produttore (Steven
Spielberg), una sceneggiatura ingegnosa, dei personaggi accattivanti e una
briosa energia che lo pervade in tutta la sua durata. Divertente, garbato e perbene,
è un tripudio edificante di buoni sentimenti, un luna park sfavillante del
politicamente corretto. Tutti i superlativi utilizzati per questo film sono
ampiamente esagerati visto che trattasi, semplicemente, di gradevole
intrattenimento per famiglie. La riflessione sul fatto che i figli tendano ad
ignorare che i loro genitori sono stati anch’essi giovani ed abbiano avuto una sessualità,
è la cosa più intelligente della pellicola. E’ diventato un classico del cinema
“per ragazzi” e chi lo ha amato all’epoca lo ama ancora adesso. Senza curarsi
delle lancette dell’orologio.
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