Su un’isola delle Antille i morti tornano
in vita sotto forma di zombi affamati di carne umana. Uno scienziato cerca di
capire le origini del fenomeno e di trovare una possibile cura. Aiutato da sua
figlia e da un giornalista americano, sarà costretto ad arrendersi al
misterioso “morbo”. Assediati dagli zombi, sempre più numerosi e famelici, il
giornalista e la donna riusciranno a fuggire in barca. Ma giunti a New York
troveranno una brutta sorpresa. Primo horror di Fulci, sulla falsa riga dei
film di George Romero, moderno padre cinematografico dei morti viventi, che
accusò espressamente Fulci di copia spudorata. Tra truculenze, splatter a iosa,
trash involontario e personaggi monodimensionali, il film ha comunque assunto
uno status di culto presso gli appassionati dell’horror cruento e vanta schiere
di fans irriducibili in tutto il mondo. Ebbe un grande successo di pubblico
alla sua uscita, anche fuori dall’Italia, e convinse definitivamente il regista
romano a dedicarsi al genere horror a tempo pieno. Rispetto all’originale di
Romero presenta un più ampio respiro avventuroso (grazie alle ambientazioni
esotiche e solari), una più marcata adesione all’origine della mitologia degli
zombi (i rituali vudù), la totale assenza di critica sociale (che lo riduce a
un prodotto di mera exploitation) ed
un’inusitata violenza grafica, ottenuta attraverso la macabra esplicitazione di
sangue, interiora ed elementi disgustosi (un fattore che, inevitabilmente,
decretò il successo commerciale della pellicola). Al di là delle ormai inevitabili
rivalutazioni “stracult”, i meriti della pellicola risiedono principalmente
negli incredibili effetti speciali artigianali curati da Giannetto De Rossi e
Giovanni Corridori, a cominciare dall’incredibile scena di lotta subacquea tra
lo zombi e lo squalo, fino alla celebre sequenza dell’occhio (poi divenuta un
macabro marchio di fabbrica di Fulci), entrata nella storia del cinema horror,
che richiese mezza giornata di riprese per essere girata dall’attrice greca Olga
Karlatos. La colonna sonora è firmata da Fabio Frizzi, fratello del celebre
presentatore televisivo. Secondo molte fonti il film di Fulci ha incassato, nel
mondo, ben più dell’originale di Romero. La scena finale sul ponte di Brooklyn
fu girata all’alba, in fretta e furia, perché non erano stati richiesti i
necessari permessi alle autorità competenti. Della serie: in Italia si può.
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