mercoledì 30 marzo 2016

Zombi 2 (Zombi 2, 1979) di Lucio Fulci

Su un’isola delle Antille i morti tornano in vita sotto forma di zombi affamati di carne umana. Uno scienziato cerca di capire le origini del fenomeno e di trovare una possibile cura. Aiutato da sua figlia e da un giornalista americano, sarà costretto ad arrendersi al misterioso “morbo”. Assediati dagli zombi, sempre più numerosi e famelici, il giornalista e la donna riusciranno a fuggire in barca. Ma giunti a New York troveranno una brutta sorpresa. Primo horror di Fulci, sulla falsa riga dei film di George Romero, moderno padre cinematografico dei morti viventi, che accusò espressamente Fulci di copia spudorata. Tra truculenze, splatter a iosa, trash involontario e personaggi monodimensionali, il film ha comunque assunto uno status di culto presso gli appassionati dell’horror cruento e vanta schiere di fans irriducibili in tutto il mondo. Ebbe un grande successo di pubblico alla sua uscita, anche fuori dall’Italia, e convinse definitivamente il regista romano a dedicarsi al genere horror a tempo pieno. Rispetto all’originale di Romero presenta un più ampio respiro avventuroso (grazie alle ambientazioni esotiche e solari), una più marcata adesione all’origine della mitologia degli zombi (i rituali vudù), la totale assenza di critica sociale (che lo riduce a un prodotto di mera exploitation) ed un’inusitata violenza grafica, ottenuta attraverso la macabra esplicitazione di sangue, interiora ed elementi disgustosi (un fattore che, inevitabilmente, decretò il successo commerciale della pellicola). Al di là delle ormai inevitabili rivalutazioni “stracult”, i meriti della pellicola risiedono principalmente negli incredibili effetti speciali artigianali curati da Giannetto De Rossi e Giovanni Corridori, a cominciare dall’incredibile scena di lotta subacquea tra lo zombi e lo squalo, fino alla celebre sequenza dell’occhio (poi divenuta un macabro marchio di fabbrica di Fulci), entrata nella storia del cinema horror, che richiese mezza giornata di riprese per essere girata dall’attrice greca Olga Karlatos. La colonna sonora è firmata da Fabio Frizzi, fratello del celebre presentatore televisivo. Secondo molte fonti il film di Fulci ha incassato, nel mondo, ben più dell’originale di Romero. La scena finale sul ponte di Brooklyn fu girata all’alba, in fretta e furia, perché non erano stati richiesti i necessari permessi alle autorità competenti. Della serie: in Italia si può.

Voto:
voto: 2,5/5

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