martedì 22 marzo 2016

Following (Following, 1998) di Christopher Nolan

Bill è un aspirante scrittore londinese sempre a caccia di idee, che pedina le persone per strada per cercare di “entrare” nelle loro vite, in modo da trarne ispirazioni letterarie. Si unisce al poco raccomandabile Cobb, ladro professionista abituato a penetrare nell’identità delle sue vittime per poterle poi rapinare in tranquillità, che gli insegnerà i trucchi del mestiere. Dal loro rapporto nasceranno sviluppi pericolosi e tutto precipiterà quando Bill s’invaghirà di una donna vittima del sordido “gioco”. Film d’esordio, a basso budget e in bianco e nero, del promettente Christopher Nolan, ben prima dei roboanti blockbuster hollywoodiani a cui adesso ci ha abituato. E’ un intenso ed atipico noir dai toni sperimentali, che sembra guardare al “Dogma” di Lars Von Trier per l’utilizzo esasperato della camera a mano, che pedina gli attori offrendoci costantemente la prospettiva di Bill. Nelle pieghe di un mistery contaminato da spruzzi d’ironia nera, già si nasconde l’ossessione del regista per il tempo, che qui si evidenzia nello strappo narrativo che spezza lo schema del racconto. Torbido nelle atmosfere e teso nel ritmo, è una riflessione seminale sul tema del voyeurismo, un meccanismo morboso del quale tutti siamo complici e che è alla base dello stesso processo cinematografico. Il suo punto debole è l’estrema prevedibilità della storia, nonostante il tentativo di movimentarla con presunti colpi di scena. Alla sua uscita passò quasi inosservato ma è stato poi riscoperto dopo lo straordinario successo del suo autore. Contiene alcuni elementi “profetici”: un logo di Batman che compare sulla porta di un appartamento ed il nome del ladro, Cobb, che è lo stesso del protagonista di Inception.

Voto:
voto: 3/5

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