mercoledì 30 marzo 2016

Tutto in una notte (Into the Night, 1985) di John Landis

Ed Okin, inquieto ingegnere di Los Angeles tormentato dall’insonnia e afflitto dal tradimento della moglie, esce di casa per un giro notturno in auto. Giunto all’aeroporto si ritrova sul cofano una bella bionda, contrabbandiera di smeraldi, in fuga da quattro killer persiani. Per i due sarà l’inizio di una lunga serie di avventure spericolate, ricche di emozioni e di colpi di scena. Inevitabile un ricco lieto fine. Frenetica commedia d’azione di Landis sullo sfondo di una Los Angeles da cartolina. Allegra, confusa, divertente, a volte fracassona, procede per accumulo di gag comiche e di episodi bozzettistici, non tutti ugualmente riusciti. Si può leggere come chiassosa farsa sull’insonnia ma la storia, invero banale, appare quasi come un pretesto per inscenare una vivace sarabanda di situazioni “alla Landis”. Meno riuscita e meno brillante delle precedenti opere del regista, è rimasta famosa per la partecipazione di ben 19 registi in piccoli camei (tra questi Jack Arnold, David Cronenberg, Jonathan Demme, Richard Franklin, Amy Heckerling, Jim Henson, Colin Higgins, Lawrence Kasdan, Jonathan Lynn, Paul Mazursky, Daniel Petrie, Don Siegel, Roger Vadim e lo stesso Landis). Nel cast i due protagonisti, Jeff Goldblum e Michelle Pfeiffer, se la cavano dignitosamente e vanno poi ricordate le piccole partecipazioni di Dan Aykroyd, David Bowie e Vera Miles. Il titolo italiano, per quanto accattivante, non è attinente ai fatti del film che si svolgono nell’arco di tre giorni e due notti.

Voto:
voto: 3/5

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