Quattro amici (Doug, Phil, Stu e Alan)
partono per Las Vegas per festeggiare l'addio al celibato di Doug, che dovrà
sposare la sorella di Alan. Dopo una notte brava i nostri si risvegliano,
sfatti e confusi, in una suite d’albergo devastata, con un neonato che piange nell'armadio
e una tigre nel bagno. Non ricordano nulla dell’accaduto e Doug sembra essersi
volatilizzato. Dovranno darsi molto da fare per ricostruire gli eventi della
notte precedente, recuperare l’amico scomparso e portarlo in tempo sull’altare.
Esilarante commedia demenziale, colma di momenti surreali e di comicità
trasgressiva, intrigante per la sua struttura da puzzle giallo-thriller, in cui
i quattro buontemponi, e lo stesso spettatore, dovranno intrecciare gli indizi
disponibili per risalire ai “fattacci” della loro “notte da leoni”. Ironica,
scanzonata, forte di dialoghi irresistibili, si avvale di un’affiatata squadra
di interpreti, Bradley Cooper, Ed Helms, Zach Galifianakis, Justin Bartha,
tutti azzeccati nei rispettivi ruoli. A completare il cast la bella Heather
Graham e persino l’ex pugile Mike Tyson, in uno spiritoso cameo pieno di
autoironia. Trattasi di puro intrattenimento hollywoodiano, ma di livello
superiore alla media, infatti questa pellicola scatenata riesce ad andare ben
oltre le regole del buddy movie,
catapultandoci letteralmente, col suo stile spericolato, nella folle situazione
paradossale in cui i quattro “monelli” si vengono a trovare, e costringendoci a
vivere la loro stessa ansia per sciogliere il bandolo della matassa. Bradley
Cooper ha definito questo film come “Memento
che incontra Salvate
il soldato Ryan”. Lo stuzzicante paragone ha un suo strampalato
fondamento. Grande la colonna sonora con hits di Phil Collins, Kanye West, The
Donnas e molti altri. Il film ha avuto uno strepitoso successo di pubblico,
sbancando il box office americano otre ogni aspettativa, e ben due seguiti. Sopraffina
la scelta del regista di mostrare le vere immagini della notte brava attraverso
una lunga sequenza fotografica durante i titoli di coda. Il titolo originale si
riferisce all’obnubilato stato psicofisico post sbronza.
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