mercoledì 23 marzo 2016

Maledetto il giorno che t'ho incontrato (Maledetto il giorno che t'ho incontrato, 1992) di Carlo Verdone

Bernardo, romano trapiantato a Milano, fa il giornalista musicale e il suo sogno nel cassetto è scrivere una biografia alternativa sul leggendario chitarrista Jimi Hendrix, in cui svelare un presunto scoop sulle vere cause della sua morte, di cui egli sarebbe a conoscenza. L’incontro con Camilla, deliziosa attrice piena di complessi, movimenterà la sua vita, con un’amicizia tumultuosa tra incontri e battibecchi in giro per l’Europa. Ovviamente l’amore è dietro l’angolo. Bella commedia sentimentale dolceamara di Verdone sull’eterno conflitto tra i sessi, ben scritta, diretta con mestiere e recitata egregiamente, specialmente da Margherita Buy che ci regala l’ennesimo riuscito ritratto di adorabile nevrotica. Anche l’alchimia tra i due protagonisti funziona alla perfezione, con un perfetto dosaggio dei tempi comici e con la giusta malizia nella caratterizzazione dei rispettivi disagi psicologici. L’impianto narrativo è ben costruito, i dialoghi sono brillanti, il ritmo agilmente brioso con punte malinconiche ed il commento musicale a base di Jimi Hendrix è un ulteriore valore aggiunto. Verdone fa quello che sa fare benissimo, un cinema pulito ed ironicamente garbato, guardando timidamente a modelli eccellenti come Woody Allen o Harry ti presento Sally. Si ride tanto, con gusto e intelligenza, e rimane anche un po’ di spazio per qualche riflessione. E’ il miglior film dell’autore romano, probabilmente anche per la maggiore ampiezza di respiro conferitagli dalle ambientazioni estere (Londra e Cornovaglia). Da segnalare il cameo del musicista e critico musicale Richard Benson nei panni di sé stesso.

Voto:
voto: 3,5/5

Nessun commento:

Posta un commento