lunedì 21 marzo 2016

Doppio taglio (Jagged Edge, 1985) di Richard Marquand

Una ricca signora viene trovata orribilmente uccisa e seviziata nella sua villa sul mare. Nonostante le modalità efferate facciano pensare ad un maniaco, viene accusato il marito, Jack Forrester, direttore di giornale non simpatico al procuratore dell’accusa. Il presunto movente sarebbe legato all’ingente patrimonio della donna ed alle continue “scappatelle” amorose di lui. L’avvocatessa Teddy Barnes assume la difesa di Forrester ma, durante il processo, non resiste al suo fascino e se ne innamora, trovando così un motivo ulteriore per dimostrare l’innocenza dell’uomo. Ma è davvero tutto come sembra ? Legal thriller di onesta fattura, con colpi di scena a ripetizione, omicidio brutale, love story, dibattimento giudiziario e finale a sorpresa (sebbene non imprevedibile). Fedele agli stereotipi del genere non ne oltrepassa i limiti, assestandosi sui livelli di un intrattenimento mainstream per amanti degli intrecci criminali un po’ torbidi. Le udienze in tribunale sono avvincenti, la storia d’amore è convenzionale e Jeff Bridges gioca un po’ troppo a fare il “piacione”. Però Glenn Close è bravissima e regala al suo personaggio uno spessore ed una vulnerabilità sorprendenti, ben oltre la media delle pellicole di questo tipo. E’ lei il principale motivo d’interesse di questo giallo teso, ma non imperdibile, che ebbe comunque un buon successo di pubblico alla sua uscita. Colonna sonora del mitico John Barry.

Voto:
voto: 3/5

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