martedì 6 giugno 2017

Il fantasma del palcoscenico (Phantom of the Paradise, 1974) di Brian De Palma

Swan, potente magnate dell’industria discografica, è alla disperata ricerca di una musica originale all’altezza della cerimonia di inaugurazione del “Paradiso”, una mega sala concerti da lui realizzata. Quando incontra il giovane Winslow Leach, aspirante musicista di talento ma un po’ impacciato e con scarsi mezzi economici, rimane folgorato da una sua composizione ispirata al “Faust” di Goethe. Senza farsi scrupoli il cinico Swan fa arrestare Leach con una falsa accusa di droga e gli ruba il brano, lo riarrangia con tonalità rock-dark e lo fa interpretare ad un rozzo interprete. Ma Leach, furibondo, evade di prigione, resta sfigurato in un tragico incidente e, indossando una maschera da uccello e un costume da super eroe, si introduce nel “Paradiso” dove vive nascosto nell’ombra e inizia a vendicarsi uccidendo tutti coloro che osano interpretare il suo pezzo. Ma Swan lo scopre e gli propone un diabolico patto da firmare con il sangue. Formidabile musical horror di Brian De Palma, vorticoso, esagitato, visivamente geniale, stilisticamente sperimentale, barocco e fiammeggiante nella messa in scena. E’ un mix virtuoso e folle di una miriade di ispirazioni, omaggi e suggestioni, tenute insieme con ammirevole coesione dalla geometrica visione dell’autore: si parte, ovviamente, dal romanzo “Il fantasma dell'opera” (1910) di Gaston Leroux, passando per il “Faust” di Goethe, “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde e poi ancora, dal punto di vista cinematografico, Hitchcock, Wiene, Murnau, Mamoulian, Welles, senza dimenticare l’immancabile The Rocky Horror Picture Show. Nonostante la narrazione ondivaga e la trama un po’ caotica, il film ha ritmo, scatto, energia selvaggia, estro creativo, furia visionaria, ironia tagliente (con tanto di critica all’industria musicale e ai suoi meccanismi che danneggiano gli artisti), atmosfere da melodramma gotico ed una splendida colonna sonora composta da Paul Williams (che interpreta anche il ruolo di Swan). Il cast, di buon livello, è completato da William Finley, Jessica Harper, George Memmoli, Gerrit Graham e una breve comparsa di una giovanissima Sissy Spacek (futura eroina depalmiana in Carrie). Alla sua uscita fu un flop colossale, snobbato e incompreso da pubblico e critica, ma non per effettivi demeriti ma perché troppo ardito e troppo avanti rispetto alla sua epoca. Come al solito il tempo è stato galantuomo e gli ha regalato la meritata rivalutazione. Oggi è considerato un cult assoluto degli anni ’70 ed è, probabilmente, il migliore rock musical di quel periodo ricco di fantasia trasgressiva e di spirito provocatorio.

Voto:
voto: 4,5/5

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