Swan,
potente magnate dell’industria discografica, è alla disperata ricerca di una
musica originale all’altezza della cerimonia di inaugurazione del “Paradiso”,
una mega sala concerti da lui realizzata. Quando incontra il giovane Winslow
Leach, aspirante musicista di talento ma un po’ impacciato e con scarsi mezzi
economici, rimane folgorato da una sua composizione ispirata al “Faust” di Goethe. Senza farsi scrupoli
il cinico Swan fa arrestare Leach con una falsa accusa di droga e gli ruba il
brano, lo riarrangia con tonalità rock-dark e lo fa interpretare ad un rozzo interprete.
Ma Leach, furibondo, evade di prigione, resta sfigurato in un tragico incidente
e, indossando una maschera da uccello e un costume da super eroe, si introduce
nel “Paradiso” dove vive nascosto nell’ombra e inizia a vendicarsi uccidendo
tutti coloro che osano interpretare il suo pezzo. Ma Swan lo scopre e gli
propone un diabolico patto da firmare con il sangue. Formidabile musical horror
di
Brian De Palma,
vorticoso, esagitato, visivamente geniale, stilisticamente sperimentale,
barocco e fiammeggiante nella messa in scena. E’ un mix virtuoso e folle di una
miriade di ispirazioni, omaggi e suggestioni, tenute insieme con ammirevole
coesione dalla geometrica visione dell’autore: si parte, ovviamente, dal romanzo
“Il fantasma dell'opera” (1910) di
Gaston Leroux, passando per il “Faust”
di Goethe, “Il ritratto di Dorian Gray”
di Oscar Wilde e poi ancora, dal punto di vista cinematografico, Hitchcock,
Wiene, Murnau, Mamoulian, Welles, senza dimenticare l’immancabile The Rocky Horror Picture Show.
Nonostante la narrazione ondivaga e la trama un po’ caotica, il film ha ritmo,
scatto, energia selvaggia, estro creativo, furia visionaria, ironia tagliente
(con tanto di critica all’industria musicale e ai suoi meccanismi che
danneggiano gli artisti), atmosfere da melodramma gotico ed una splendida
colonna sonora composta da Paul Williams (che interpreta anche il ruolo di Swan).
Il cast, di buon livello, è completato da William Finley, Jessica Harper,
George Memmoli, Gerrit Graham e una breve comparsa di una giovanissima Sissy
Spacek (futura eroina depalmiana in Carrie).
Alla sua uscita fu un flop colossale, snobbato e incompreso da pubblico e
critica, ma non per effettivi demeriti ma perché troppo ardito e troppo avanti
rispetto alla sua epoca. Come al solito il tempo è stato galantuomo e gli ha
regalato la meritata rivalutazione. Oggi è considerato un cult assoluto degli anni ’70 ed è, probabilmente, il migliore rock
musical di quel periodo ricco di fantasia trasgressiva e di spirito
provocatorio.
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