Alcuni agenti dei servizi segreti americani e sovietici si scontrano in una lotta senza esclusione di colpi per il possesso di uno scottante documento diplomatico che potrebbe innescare una grave crisi internazionale tra super potenze. Il documento è una lettera firmata per errore da un funzionario del governo USA in cui l'America si dichiara disponibile a collaborare segretamente con l'URSS per smantellare l'armamento nucleare cinese. I servizi americani cercano di recuperare il fascicolo prima che cada nelle mani dei cinesi, ma sarà l'inizio di una complessa trama di intrighi e tradimenti in cui nessuno è quello che dice di essere o fa quello che dice di fare. Labirintico film di spionaggio di Huston, tratto da un romanzo di Noel Behn, nel quale l'autore recupera il suo grande estro registico insieme allo humor nero e al cinico sarcasmo. Il film sfrutta abilmente l’estrema improbabilità dell'intricatissima trama, per mettere in scena un complicato intreccio di doppi giochi, ribaltoni, colpi di scena, che coinvolgono personaggi bizzarri, i quali, a loro volta, si muovono in un mondo equivoco e spietato. Ambientato in una Russia di delirante fantasia, il film richiama, per la stravagante galleria di personaggi, uno dei capolavori di Welles, Rapporto confidenziale, e non a caso lo stesso Welles interpreta uno dei ruoli chiave, ribadendo la sintonia tra i due grandi autori, senza tuttavia influenze dirette da parte di Welles, né citazioni o omaggi da parte di Huston. Straordinario il cast internazionale con Patrick O'Neal, Bibi Andersson, Richard Boone, Barbara Parkins, Max von Sydow e il già citato Orson Welles. L'intera vicenda può essere letta come un surreale pamphlet derisorio che intende mettere alla berlina il sistema spionistico (sia americano sia sovietivo), ma anche la fasulla convivenza "pacifica" tra USA e URSS. In un periodo in cui i film di James Bond idolatravano l'operato dei servizi segreti occidentali, questa perfida pellicola di Huston è la risposta beffarda e derisoria, che non risparmia nemmeno il modello di vita sovietico (notevole la raffigurazione da incubo della Mosca notturna, tratteggiata come una città pericolosa e peccaminosa, un po' Sodoma e un po' Gomorra, popolata da canaglie e prostitute, specchio opposto della corruzione del mondo occidentale). Il film ha le sue imperfezioni ma il piglio polemico dell'autore è quello dei tempi migliori e la sua capacità di piegare le immagini alla sua visione è degna del narratore di razza.
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