giovedì 1 giugno 2017

L'uomo dal braccio d'oro (The Man with the Golden Arm, 1955) di Otto Preminger

Frankie Machine, giocatore professionista di poker ed ex tossicodipendente, torna a casa dopo un periodo trascorso in prigione. Dopo essersi disintossicato è deciso a cambiare comportamento e a tenere uno stile di vita sana, ma tutto il suo vecchio mondo ritorna prepotentemente a bussare alla sua porta, inducendolo in tentazione per farlo ricadere nei vecchi vizi. La dipendenza psicologica dalla moglie, rimasta paralizzata in un incidente avvenuto per colpa sua, non aiuta Frankie a liberarsi dai suo demoni, fino a quando il nostro incontra una dolce ragazza e se ne innamora perdutamente. Ma proprio quando sembra aver trovato un’ancora di salvezza, Frankie viene accusato dell’omicidio di un trafficante di morfina. Dal romanzo omonimo di Nelson Algren, Preminger ha tratto un solido melodramma con sfumature noir che affronta, per la prima volta in maniera così diretta, lo scottante tema della dipendenza da droghe, che, già negli anni ’50, era un serio problema (costantemente tenuto nascosto) nella società americana. La confezione estetica è di prim’ordine con la splendida fotografia in bianco e nero di Sam Leavitt, le eccellenti musiche jazz di Elmer Bernstein (questa fu la prima partitura jazz scritta interamente per un film) e gli spettacolari titoli di testa curati da Saul Bass (con animazioni di strisce di carta che si incrociano fino a formare un braccio bianco su fondo nero o viceversa). L’amara vicenda di degrado morale, a cui fa da sfondo uno squallido ambiente sociale, è raccontata con cupo verismo dall’autore, anche grazie all’eccellente interpretazione del protagonista, Frank Sinatra, che si guadagnò la nomination all’Oscar per il sofferto ruolo di Frankie Machine. Completano il cast Kim Novak, Eleanor Parker e Robert Strauss. Memorabile, per intensità drammatica, la sequenza della disintossicazione di Frankie. Il film ebbe parecchi problemi con la censura, a causa del rigido Codice Hays, per il modo esplicito con cui affrontava il problema della droga e lo sporco mondo che vi gravita intorno. Solo l’anno successivo il codice venne mitigato, sdoganando il trattamento nelle pellicole di argomenti come droga, prostituzione e rapimenti.

Voto:
voto: 4/5

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