Frankie
Machine, giocatore professionista di poker ed ex tossicodipendente, torna a
casa dopo un periodo trascorso in prigione. Dopo essersi disintossicato è
deciso a cambiare comportamento e a tenere uno stile di vita sana, ma tutto il
suo vecchio mondo ritorna prepotentemente a bussare alla sua porta, inducendolo
in tentazione per farlo ricadere nei vecchi vizi. La dipendenza psicologica
dalla moglie, rimasta paralizzata in un incidente avvenuto per colpa sua, non
aiuta Frankie a liberarsi dai suo demoni, fino a quando il nostro incontra una
dolce ragazza e se ne innamora perdutamente. Ma proprio quando sembra aver
trovato un’ancora di salvezza, Frankie viene accusato dell’omicidio di un
trafficante di morfina. Dal romanzo omonimo di Nelson Algren, Preminger ha
tratto un solido melodramma con sfumature noir
che affronta, per la prima volta in maniera così diretta, lo scottante tema
della dipendenza da droghe, che, già negli anni ’50, era un serio problema
(costantemente tenuto nascosto) nella società americana. La confezione estetica
è di prim’ordine con la splendida fotografia in bianco e nero di Sam Leavitt,
le eccellenti musiche jazz di Elmer Bernstein (questa fu la prima partitura
jazz scritta interamente per un film) e gli spettacolari titoli di testa curati
da Saul Bass (con animazioni di strisce di carta che si incrociano fino a
formare un braccio bianco su fondo nero o viceversa). L’amara vicenda di
degrado morale, a cui fa da sfondo uno squallido ambiente sociale, è raccontata
con cupo verismo dall’autore, anche grazie all’eccellente interpretazione del
protagonista, Frank Sinatra, che si guadagnò la nomination all’Oscar per il
sofferto ruolo di Frankie Machine. Completano il cast Kim Novak, Eleanor Parker
e Robert Strauss. Memorabile, per intensità drammatica, la sequenza della
disintossicazione di Frankie. Il film ebbe parecchi problemi con la censura, a
causa del rigido Codice Hays, per il modo esplicito con cui affrontava il
problema della droga e lo sporco mondo che vi gravita intorno. Solo l’anno
successivo il codice venne mitigato, sdoganando il trattamento nelle pellicole
di argomenti come droga, prostituzione e rapimenti.
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