Quando
il presidente americano, vecchio e malato, nomina come Segretario di Stato
l’impopolare Leffingwell, sospettato di simpatie comuniste, si scatena un
autentico terremoto politico con ricatti, intrighi oscuri e macchinazioni di
corridoio. Viene nominata un’apposita commissione speciale d’inchiesta ma
nemmeno il voto in Senato (che finisce in parità) risolve la spinosa questione.
Alla fine sarà il destino a decidere per tutti. Splendido dramma politico
corale, tratto dal romanzo vincitore del Premio Pulitzer “Advise and Consent” di Allen Drury (che si era ispirato a politici
reali dell’epoca come John F. Kennedy o il senatore McCarthy) e diretto con
brillante sagacia da Preminger, che si mette totalmente al servizio di una
solida sceneggiatura e di un ricco cast stellare (con ben 61 personaggi!). Appassionante
e aguzzo nella sua sottile critica sociale (in particolare verso i vizi e le
debolezze del sistema democratico americano), è un importante film di attori
che fa segnare interpretazioni formidabili (Henry Fonda), graditi ritorni (la
splendida Gene Tierney che era stata a lungo lontana dalle scene per i suoi
disturbi psicologici bipolari) e tristi addii (ultima apparizione di Sir Charles
Laughton, che ci regala un’uscita di scena memorabile). E’ diventato famoso per
essere stato il primo film hollywoodiano a parlare esplicitamente di un tema
spinoso come l’omosessualità, mostrando persino l’interno di un club gay. L’intellettualismo
progressista di Preminger al servizio del suo cinema sociale e divulgativo, fa
segnare una nuova pietra miliare nell’abbattimento dei tabù e nel superamento
delle restrizioni reazionarie. La disamina della scena politica parlamentare
americana, con una miriade di sfumature di grigio e di fertili ambiguità, è un
fulgido modello di come raffigurare, cinematograficamente, un sistema sociale
realistico e complesso, senza indulgere nella demagogia populista. Notevole
anche la commistione tra pubblico e privato nei personaggi più tormentati,
conferendo così alla vicenda un tocco di maggiore empatia con il pubblico. E’
una delle pellicole più solide e famose di un autore in eterna ricerca
dell’equilibrio tra il grande spettacolo visivo e la fine analisi psicologica.
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