giovedì 1 giugno 2017

Tempesta su Washington (Advise and Consent, 1962) di Otto Preminger

Quando il presidente americano, vecchio e malato, nomina come Segretario di Stato l’impopolare Leffingwell, sospettato di simpatie comuniste, si scatena un autentico terremoto politico con ricatti, intrighi oscuri e macchinazioni di corridoio. Viene nominata un’apposita commissione speciale d’inchiesta ma nemmeno il voto in Senato (che finisce in parità) risolve la spinosa questione. Alla fine sarà il destino a decidere per tutti. Splendido dramma politico corale, tratto dal romanzo vincitore del Premio Pulitzer “Advise and Consent” di Allen Drury (che si era ispirato a politici reali dell’epoca come John F. Kennedy o il senatore McCarthy) e diretto con brillante sagacia da Preminger, che si mette totalmente al servizio di una solida sceneggiatura e di un ricco cast stellare (con ben 61 personaggi!). Appassionante e aguzzo nella sua sottile critica sociale (in particolare verso i vizi e le debolezze del sistema democratico americano), è un importante film di attori che fa segnare interpretazioni formidabili (Henry Fonda), graditi ritorni (la splendida Gene Tierney che era stata a lungo lontana dalle scene per i suoi disturbi psicologici bipolari) e tristi addii (ultima apparizione di Sir Charles Laughton, che ci regala un’uscita di scena memorabile). E’ diventato famoso per essere stato il primo film hollywoodiano a parlare esplicitamente di un tema spinoso come l’omosessualità, mostrando persino l’interno di un club gay. L’intellettualismo progressista di Preminger al servizio del suo cinema sociale e divulgativo, fa segnare una nuova pietra miliare nell’abbattimento dei tabù e nel superamento delle restrizioni reazionarie. La disamina della scena politica parlamentare americana, con una miriade di sfumature di grigio e di fertili ambiguità, è un fulgido modello di come raffigurare, cinematograficamente, un sistema sociale realistico e complesso, senza indulgere nella demagogia populista. Notevole anche la commistione tra pubblico e privato nei personaggi più tormentati, conferendo così alla vicenda un tocco di maggiore empatia con il pubblico. E’ una delle pellicole più solide e famose di un autore in eterna ricerca dell’equilibrio tra il grande spettacolo visivo e la fine analisi psicologica.

Voto:
voto: 4,5/5

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