Un
criminale francese, Roger Sartet, realizza un ardito furto di gioielli in una
mostra itinerante, con la complicità di una famiglia di malavitosi siciliani.
Tutto sembra procedere per il meglio e la polizia, malgrado abbia dei sospetti,
non ha le prove necessarie per incriminare qualcuno. Ma quando il vecchio
patriarca siciliano scopre di una relazione tra Sartet e la moglie di suo
figlio Aldo, i rapporti tra i membri del clan si spezzano e la situazione
precipita. Affascinante film gangsteristico francese, dinamico, teso e con una confezione
di lusso che annovera tre divi del cinema transalpino: Jean Gabin, Alain Delon
e Lino Ventura. Henri Verneuil è un onesto artigiano di cinema “basso”, ma se
la cava con mestiere nel dirigere l’imponente squadra di attori, mettendosene
saggiamente al servizio e dando vita ad un noir accattivante, non sempre
equilibrato, qua e là stiracchiato nel tentativo di approfondimento psicologico
dei personaggi principali. Per quanto non imprevedibile nello sviluppo finale,
questo polar con evidenti
contaminazioni provenienti dal poliziesco americano garantisce un valido
intrattenimento ed è divenuto, per i cultori, un piccolo “classico” del suo
genere. Nel cast “all star” Gabin è il vate, Delon il furfante, Ventura la
volpe. Splendida colonna sonora di Ennio Morricone, capace di evocare atmosfere
malinconiche dal sapore retrò.
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