Nella
Londra del primo ‘900 un vecchio clown, Calvero, ormai caduto nell’oblio e
dedito all’alcolismo, salva la giovane ballerina Terry da un tentato suicidio.
Tra il vecchio e la ragazza, orfana e duramente provata da una vita piena di
sofferenze, nasce un tenero rapporto di amore platonico, grazie al quale lei
riesce a trovare la forza per andare avanti, raggiungendo uno straordinario
successo nella sua carriera artistica. Invece Calvero, malinconico e rassegnato,
cerca invano di ritornare a quelle scene in cui, un tempo, riusciva a regalare
risate al pubblico grazie al suo talento comico. Terry decide allora di
ricambiare il favore ed offre all’uomo uno spazio durante il suo spettacolo
teatrale. Calvero, rinfrancato, accetta e si produce in un numero esilarante
insieme alla sua vecchia “spalla” comica. Il pubblico applaude entusiasta ma la
morte è in agguato. Ultimo film di Chaplin girato negli Stati Uniti (nello
stesso anno il grande regista attore fu costretto a “fuggire” in Inghilterra
per i suoi problemi con il maccartismo) e ultimo capolavoro di una carriera
straordinaria, che ha lasciato un’impronta indelebile nella Storia della
settima arte. E’ un possente dramma malinconico che riflette amaramente sulla fine:
la fine della carriera, la fine delle illusioni, la fine della vita. Le due
forze contrastanti del film, l’ottimismo romantico della giovane ballerina e la
struggente amarezza del vecchio clown, si fondono in un commovente mélange di poesia e sentimento che, tra
lacrime e sorrisi, sa di testamento spirituale, di commiato artistico, con
evidenti rimandi autobiografici. C’è chi gli ha contestato qualche passaggio
melodrammatico di troppo, ma l’intensa carica emozionale dell’opera è
innegabile e sinceramente travolgente. Chaplin tira le somme del suo percorso
artistico ed umano con questo film fenomenale, in cui ci regala sprazzi e
momenti memorabili della sua arte: la celeberrima struggente colonna sonora da
lui stesso scritta e premiata con un Oscar “retroattivo” (per molti la più
bella mai composta nel campo della musica da film), un’ardente interpretazione
attoriale nei panni di Calvero che è rimasta nel cuore del pubblico ed un
favoloso omaggio al grande Buster Keaton (suo eterno e più sfortunato “rivale”
artistico), a cui ha offerto il breve ruolo della “spalla” comica, in cui
Keaton conferma il suo immenso talento mimico, riuscendo a rubargli la scena
per diversi minuti. L’esilarante sketch musicale con Chaplin e Keaton insieme
sul palco è un momento leggendario, un prezioso regalo del grande autore
inglese alla Storia del Cinema. Da menzionare anche la perfetta interpretazione
di Claire Bloom, che rivelò così al mondo il suo talento, nel ruolo della
ballerina Terry. Il film uscì in America dopo vent’anni, quando decaddero
definitivamente i pregiudizi per le accuse di comunismo al suo autore, e venne
premiato, in colpevole ritardo, con l’Oscar alla miglior colonna sonora
(composta dallo stesso Chaplin) nel 1972. Le luci della ribalta, prima o poi,
si spengono per tutti, ma le autentiche emozioni rimangono per sempre e basta riascoltare
poche note del suo celeberrimo tema musicale per riaccenderle di colpo.
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