venerdì 4 marzo 2016

L'orca assassina (Orca, 1977) di Michael Anderson

Nolan, capitano irlandese senza scrupoli, vuol catturare un’orca marina per riscattare la sua barca con i soldi ricavati dalla vendita. Ma qualcosa va storto e l’uomo provoca la morte di un esemplare femmina, incinta, sotto gli occhi del maschio. Il cetaceo inizia a perseguitarlo, uccidendo le persone a lui vicine e provocando danni enormi nel porto cittadino, in modo da costringere Nolan ad uscire in mare per sfidarlo. La lunga caccia spingerà la barca di Nolan fino ai ghiacci polari, ma l’animale sembra possedere una diabolica malizia nel perseguire la sua vendetta. Spettacolare quanto inverosimile film d’avventura marina, fortemente voluto dal produttore Dino De Laurentiis per sfruttare l’onda lunga del successo mondiale de Lo squalo, sperando di bissarne, almeno in parte, le fortune. Come clone del film di Spielberg è pretenzioso, debole ed inutile, infatti alla sua uscita ebbe scarso successo commerciale. Il suo limite maggiore, al di là della mancanza di originalità, risiede nella grossolana commistione tra messaggio ecologista e tensione “horror” tipica delle pellicole sugli animali assassini. Ma, stavolta, il punto di vista è invertito e si finisce per parteggiare per la bestia piuttosto che per l’uomo. Negli anni il film ha avuto un discreto recupero rivalutativo da parte degli appassionati del filone, al punto che non fa più specie enumerarne gli aspetti positivi, che pure sono presenti: la buona interpretazione di Richard Harris (nel cast, insieme a lui, ci sono anche Charlotte Rampling, Bo Derek, Will Sampson e Robert Carradine), le avvincenti scene finali sui ghiacci e le suggestive musiche di Ennio Morricone, probabilmente la miglior cosa di questa coproduzione italoamericana.

Voto:
voto: 2,5/5

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