venerdì 4 marzo 2016

Mission (The Mission, 1986) di Roland Joffé

Sud America, XVII secolo: durante la colonizzazione del “nuovo mondo” i gesuiti si avventurano nella giungla per convertire gli indigeni locali al cristianesimo e creare delle missioni in cui questi possano vivere liberi dal giogo dei conquistadores iberici. Un prete coraggioso, Gabriel, ed un ex mercenario schiavista convertitosi al cristianesimo dopo aver ucciso il fratello, Mendoza, si adoperano per difendere una tribù di indios nella regione dell’Iguazu, cercando di creare una comunità cattolica autonoma non soggetta allo sfruttamento. Ma dovranno sfidare i pericoli della foresta pluviale e le guarnigioni dei coloni spagnoli e portoghesi. Spettacolare kolossal storico antimperialista, avventuroso, appassionante ed appassionato nella sua strenua difesa dei sacrosanti diritti dei nativi, barbaramente calpestati dall’avidità degli invasori europei. I paesaggi mozzafiato, la suggestiva bellezza selvaggia delle inquadrature, la forza emotiva dei temi trattati e il vigore pregnante delle atmosfere garantiscono un grande respiro epico ed uno stupefacente spettacolo visivo. Ma il film non è esente da retorica, specialmente nel finale così tragicamente enfatico da scadere nel sensazionalismo moralistico, progettato ad hoc per colpire i sentimenti del pubblico nel modo più grossolano. Grande prova dell’intero cast in cui svettano Robert De Niro e Jeremy Irons, ma anche tutti i caratteristi sono bravissimi. Leggendaria colonna sonora di Ennio Morricone, tra le sue più belle in assoluto, famosa anche per l’incredibile “scippo” subito agli Oscar del 1987, dove gli fu incredibilmente preferita, tra bordate di fischi di disapprovazione in sala, la soundtrack di Round Midnight di Herbie Hancock. Una delle più clamorose ingiustizie mai commesse dall’Academy Awards. Il film fu un grande successo di pubblico e critica e fu pluripremiato nel mondo: Palma d’Oro al Festival di Cannes, Oscar alla miglior fotografia (su sette candidature complessive), due Golden Globe e tre Bafta inglesi. Almeno due le sequenze memorabili che resteranno nella storia del Cinema: padre Gabriel che suona l’oboe nella giungla, tra gli indios stupiti, con le struggenti note di Morricone e la croce che precipita dalla cascata.

Voto:
voto: 4/5

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