Chicago,
anni ’30: durante il proibizionismo il gangster Al Capone ha costruito un
impero del crimine con la vendita illegale di alcolici, sgominando a colpi di
mitra tutti i rivali e corrompendo la polizia per poter svolgere
tranquillamente i suoi loschi traffici. Furbo e megalomane, Capone ha messo in
piedi un’organizzazione mafiosa inattaccabile per struttura, pericolosità ed
efficacia e, nonostante sia unanimemente considerato il nemico pubblico numero
uno, nessuno riesce a mettergli i bastoni tra le ruote. Una squadra di quattro
agenti coraggiosi (il federale Eliot Ness, il vecchio sbirro di pattuglia Jimmy
Malone, la recluta italoamericana George Stone ed il contabile Oscar Wallace),
denominati gli “intoccabili”, oseranno sfidarlo, ma il prezzo da pagare sarà
molto alto. Dall’autobiografia del vero Eliot Ness, De Palma ha tratto un gangster movie vigoroso e potente,
mescolando sapientemente storia e “romanzo”, realtà e fiction. Con il suo
inconfondibile stile visivamente sontuoso, alla continua ricerca del
virtuosismo stilistico, il regista del New Jersey ci regala un superbo affresco
criminale, con i tempi ed i modi di un cruento western urbano, lavorando più
d’accetta che di cesello ma costruendo una serie di sequenze stupefacenti, tra
cui la sparatoria alla stazione centrale (che omaggia esplicitamente La
corazzata Potëmkin di Ėjzenštejn), che è un capolavoro di tecnica
registica. Alcuni hanno storto il naso per la brutale violenza presente nel
film e per l’approccio “barocco” tenuto dall’autore, ma è inconfutabile la sua
mirabile capacità di amalgamare generi, ispirazioni (la pellicola tiene anche
ben presente la vecchia serie televisiva omonima degli anni ’60) e citazioni
(oltre a quella evidente di Ėjzenštejn ce ne sono molte altre, tra cui Peckinpah,
Welles e Kurosawa) in questo travolgente magma gangsteristico a tinte forti,
fieramente truce. Ricchissimo il cast, con Robert De Niro istrione, Sean
Connery mai così intenso (premiato con l’Oscar al miglior attore non
protagonista, l’unico della sua carriera) e Kevin Costner, Andy García e
Charles Martin Smith giusti nei rispettivi ruoli. Splendida colonna sonora di
Ennio Morricone, ora enfatica ora struggente (il malinconico tema amicale è una
perla delle sue).
La
frase: “Sei solo chiacchiere e distintivo!”
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