giovedì 3 marzo 2016

Schegge di paura (Primal Fear, 1996) di Gregory Hoblit

L’arcivescovo di Chicago viene brutalmente ucciso con 79 coltellate e l’unico indiziato è il giovane chierichetto Aaron, timido, maldestro e balbuziente. Tutti gli indizi sono contro il ragazzo e la situazione peggiora quando, dalle indagini, emerge anche un valido movente: l’alto prelato era un pervertito che costringeva dei giovani ragazzi, tra cui Aaron, a partecipare a dei video porno amatoriali. Il più brillante penalista della città, Martin Vail, assume “pro bono” la difesa dell’imputato, per salvarlo dalla pena di morte e dimostrare a tutti di essere il migliore nel suo campo. Finale a sorpresa. Coinvolgente legal thriller liberamente ispirato al romanzo giallo “Primal Fear” di William Diehl. Garantisce un avvincente intrattenimento ed un patos costante, tramite un serrato meccanismo d’indagine, pur aderendo pedissequamente a tutti i cliché del genere. La parte più debole è la digressione, con ambizioni di critica sociale, che mostra gli scandali e le nefandezze commesse da esponenti della chiesa cattolica. Ben più interessanti, e dirette con mestiere, l’inchiesta investigativa e le sedute psicologiche a cui viene sottoposto l’imputato. Il cast è sontuoso: Richard Gere, Laura Linney, Frances McDormand e soprattutto l’esordiente Edward Norton (nel ruolo di Aaron) che rivelò subito il suo talento con un’interpretazione sopraffina, che gli valse la nomination all’Oscar e che rappresenta il motivo di maggior interesse del film. Consigliato agli amanti degli psico-thriller con colpo di scena incorporato.

Voto:
voto: 3,5/5

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